Suzuki è la nuova stella del calcio asiatico: talento e sicurezza, ingredienti per un futuro assicurato
La porta del Parma nel corso degli anni è stata difesa da portieri che hanno scritto la storia. Senza scomodare Buffon, i vari Taffarel, Ballotta, Bucci, Frey e Mirante hanno tutti scritto pagine gloriose nel passato. Il presente però, e forse anche il futuro, viene da Oriente. In estate, il Parma ha deciso di affidare i pali al giapponese Zion Suzuki, acquistato dal Sint-Truiden per una cifra di circa 10 milioni complessivi. Una scelta coraggiosa: il 22enne alla prima esperienza nel calcio italiano, dopo solo qualche mese nel calcio europeo, si è trovato catapultato nel difficile campionato di Serie A. Un investimento non da poco, che è stato accolto con un po' di fisiologico scetticismo: le potenzialità del ragazzo erano ben note tra gli addetti ai lavori, ma dall'esterno era veramente difficile reperire informazioni chiare sul suo conto. Non solo sulle sue qualità, ma anche sulla sua storia: il ragazzo è nato a Newark, in New Jersey, non in Arkansas, come erroneamente riportato da Wikipedia (leggi QUI). Suzuki è arrivato così a Parma, senza conoscere la lingua e i compagni, mettendosi subito al lavoro con grande umiltà ma anche consapevolezza dei propri mezzi. Ci si aspettava un iniziale periodo di ambientamento, per entrare al meglio nella realtà della massima serie. A inizio anno, anche a detta di mister di Pecchia, il giapponese sarebbe stato in costante ballottaggio con il più esperto Chichizola. E invece, così non è stato.
La sicurezza e la freddezza di Zion hanno spinto lo staff ad affidargli fin da subito il posto da titolare. Da inizio campionato ad oggi, il giapponese è rimasto fuori solo in un'occasione, per squalifica. Il suo impatto con la Serie A era stato tra luci e ombre. Gli occhi dell'intero campionato erano puntati su di lui e ogni prestazione è finita sotto la lente d'ingrandimento. Tra belle parate e qualche errore di inesperienza e foga, come contro Fiorentina e Napoli, di partita in partita Suzuki ha dimostrato una costante crescita. Il classe 2002 non si è piegato dopo i primi errori e le prime critiche, dimostrando ancora una volta personalità e sicurezza. Zion guida la giovane difesa senza paura e continua a lanciare segnali incoraggianti. I tifosi hanno imparato ad apprezzare i riflessi del portiere giapponese, tanto da sceglierlo al momento come miglior acquisto del mercato estivo nel nostro sondaggio (clicca QUI per votare). Senza dubbio, i margini di miglioramento ci sono e qualche difetto è ancora da correggere. Ma Suzuki, oltre alle indiscutibili ed eccelse qualità fisiche, sta mettendo in mostra un bagaglio sempre più completo, che fa ben sperare per il futuro. Il giapponese deve ancora esser sgrezzato, ma sicuramente è un diamante.
Dal punto di vista tattico, Pecchia ha trovato in lui una soluzione in più anche in fase propositiva. Il tecnico crociato chiede tanto con i piedi ai suoi portieri, sia nei rilanci che nell'impostazione dal basso. Giusto riconoscere questo lavoro anche a Chichizola, che per quanto non stia giocando al momento, già dall'anno scorso assolveva questi compiti con grande dedizione ed ottimi risultati. Ma le doti atletiche e fisiche di Suzuki gli permettono di avere un calcio lunghissimo, che è diventato una vera e propria arma offensiva. La capacità del giapponese di mettere il pallone dietro ai difensori avversari mette in difficoltà ogni retroguardia, soprattutto quando ad attaccare gli spazi ci sono giocatori rapidi come quelli a disposizione di Pecchia. Detto del lungo rilancio, che balza all'occhio, il primo compito rimane quello di difendere i pali. Suzuki ha evitato 3.06 gol in Serie A e 1.44 nelle qualificazioni ai mondiali, dove ha ottenuto 4 clean sheet su 6 gare stagionali. E' il quarto portiere in Serie A per parate effettuate, ben 36. E ora è finito sulla bocca di tutti. Anche del giornalista di ESPN Joey Lynch, che si è sbilanciato indicando il portiere crociato come la futura stella del calcio asiatico:
"Chi il successore di Son per il calcio asiatico? Cerchiamo un giocatore con il potenziale per attirare l'attenzione in tutta Europa. Zion Suzuki, portiere della nazionale giapponese, non sarebbe un cattivo candidato. Il portiere 22enne e Son sono giocatori chiaramente diversi. Tuttavia, dopo aver superato le difficoltà della crescita e le spiacevoli critiche online, Suzuki si è affermato come il giocatore numero 1 della nazionale giapponese. Si è trasferito dal Giappone ed è diventato un giocatore titolare in Serie A. Considerando la sua età, sarà a lungo sotto i riflettori con una delle migliori nazionali al mondo. È il candidato numero uno".