Focus - Alfredo Scaccia, immobili e legge: da Frosinone alla Svizzera

52 anni, inizialmente geometra, Alfredo Scaccia ha costruito la propria fortuna soprattutto in campo immobiliare, diventando subito un punto di riferimento in questo ambito a Frosinone e non solo. Solo in seguito arrivò la laurea in legge, conseguita in Svizzera, solo successivamente ai problemi avuti nel mondo del calcio. E' questo il ritratto disegnato dalla stampa locale, da noi contattata, quando chiediamo delucidazioni circa il nuovo pretendente all'azionariato del Parma Football Club. Molto considerato in terra natia, decise di andare all'estero proprio in seguito al fallimento della sua avventura calcistica, a capo del club della sua città. Ora sembra intenzionato a riprovarci con un altro tipo di gialloblù.
IL FROSINONE - Nel 1989 Scaccia diventa patron e presidente del Frosinone Calcio, club che navigava in brutte acque finanziarie e di classifica. In pochi mesi l'imprenditore mise su una squadra fortissima per la categoria, mancando però la promozione diretta in C1 al primo tentativo: riuscì però nella missione di inimicarsi i vertici del calcio italiano, in particolare l'allora presidente federale Antonio Matarrese, che fu tra i protagonisti del fallimento del club il 26 luglio del 1990 a dispetto di un utile a bilancio di 400 milioni di lire. Scaccia non accettò passivamente la decisione, lottando contro la decisione in tutte le sedi possibili e ottenendo dopo anni la vittoria in tribunale con un sostanzioso risarcimento per il danno subito: all'epoca dei fatti il valore della rosa era infatti stimato in circa 3 miliardi di lire. A soli 26 anni Scaccia fu, per breve tempo, il più giovane presidente del calcio professionistico italiano. 25 anni dopo, sembra pronto a rilanciare.