Ancora Bernabé: "Parma è stata una sfida, qua sono felice. Buffon? È la storia, un esempio"

29.01.2025 21:15 di  Alice Giampieretti   vedi letture
Ancora Bernabé: "Parma è stata una sfida, qua sono felice. Buffon? È la storia, un esempio"
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Adrian Bernabé, centrocampista gialloblù, si è raccontato, svelando lati della sua vita esterni al rettangolo di gioco, nel format "A Tutto Campo" con Chiamarsi Bomber. Dopo i suoi anni al Manchester City, lo spagnolo classe 2001 è approdato in casa gialloblù. Al Parma ha avuto modo di lavorare e conoscere uno dei pilastri che sono entrati nella storia del calcio italiano, Gianluigi Buffon. Di seguito le sue parole:

Finisce la parentesi con il Manchester City e arrivi al Parma. Che avventura è stata in gialloblù? Com’è stato l’arrivo in Italia?
"Difficile, ma molto bello, perché mi ricordo quell’estate (2021) che parlavo con i miei amici e la mia famiglia e avevo molta voglia di venire qui in Italia. Da quando sono piccolo ho sempre guardato il calcio italiano, mi piace tanto, e avere l’opportunità di venire qua, in una squadra come il Parma, è stata una bella sfida per me. Ti dico difficile perché i primi giorni non sono andati come uno sogna o come uno si aspetta, ma dopo quei primi tempi son molto contento di essere in Italia. Mi piace molto questo paese, assomiglia un po’ alla Spagna, come qualità di vita e abitudini. Sono molto contento di essere qua".

Cosa si impara da giorni difficili come quelli?
"Si impara ad essere più forti, che questi giorni son fondamentali e bisogna imparare da tutto. Bisogna accettare con la giusta mentalità le cose che ti succedono".

Ho letto che, quando sei arrivato, Gigi Buffon ti ha mandato un messaggio e tu non l’hai visto.
"Sì, dopo che sono arrivato mi è capitato un infortunio (un piccolo intervento al cuore per cui è stato fermo 6 mesi ed è rientrato a febbraio 2022) e sono stato per 3 o 4 giorni senza cellulare, perché ero in ospedale e non ce la facevo. Ovviamente quando mia mamma mi ha riportato il telefono, avevo ricevuto tantissimi messaggi e stavo cercando di rispondere a tutti. Ho visto che me n'era arrivato uno da un numero italiano e ho pensato ‘Non so nemmeno chi è, non ha nemmeno la foto profilo, non rispondo’ e c’era scritto ‘Ti aspettiamo qua a Parma’. Io non avevo risposto, poi dopo un po’ di tempo ho rivisto questo messaggio e ho provato ad aggiungere il contatto. Ho visto la foto di Buffon sul profilo e ho pensato ‘Oddio, Gigi Buffon mi aveva mandato un messaggio e non mi sono reso conto’. Non sapevo proprio che fosse il suo contatto".

Com’è stato, quindi, arrivare qua a Parma e dividere lo spogliatoio con Gigi?
"Secondo me lui e Iker Casillas sono stati i due portieri più forti della storia. Gigi è una persona normalissima, molto semplice, gentile, con cui puoi andarti a prendere un caffè o andare a cena fuori. La cosa che ci stupiva a tutti è che lui aveva 45 anni ed era quello che si allenava con maggiore intensità. Era il primo ad andare in campo, andava in palestra tutti i giorni: è stato un esempio per tutti noi e abbiamo imparato tanto da lui".

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