D'Aversa: "C'è chi dice che siamo già retrocessi, questo ci dà una spinta in più"
Ospite dello studio di Sportitalia, Roberto D'Aversa, tecnico del Parma, analizza il momento dei crociati, attesi da una gara fondamentale sabato contro il Benevento: "Siamo sempre scesi in campo con l’intento di fare risultato, abbiamo potenziale ma abbiamo commesso troppi errori. L’allenatore deve ragionare su pregi e difetti della squadra e capire quali sono le esigenze del momento".
Credete ancora nella salvezza?
"Ci crediamo nella salvezza. Qualcuno ci da già per retrocessi e questo dev’essere una spinta per noi. Vedo il Cagliari rilanciato con il cambio di allenatore, sono stati sfortunati con lo Spezia. Il Torino è stato sfortunato con i casi di positività, come noi prima che io ritornassi. Dobbiamo ragionare su noi stessi. Sabato ci sarà una partita importante col Benevento: loro hanno due risultati su tre, noi dobbiamo vincere. Abbiamo buttato già troppe occasioni, ma ci sono ancora 30 punti a disposizione e non possiamo permetterci di buttarne via altri. Loro hanno il morale alto venendo dalla vittoria di Torino. La salvezza si raggiunge anche facendo risultato su campi difficili come sabato e con punti in trasferta".
La salvezza sarà a 40 punti?
"La salvezza sarà a meno di 40 punti, ma molto dipende dagli scontri diretti: anche le nostre gare con Torino, Cagliari e Benevento decideranno. La situazione può variare. Nei primi due anni di A abbiamo finito il girone d’andata a 28/30 punti e siamo arrivati sempre vicino alle ultime giornate per salvarci matematicamente, anche se non abbiamo mai realmente rischiato".
Gervinho come sta?
"Gervinho è andato in nazionale, l'hanno valutato ma non sono riusciti a recuperarlo ed è tornato qui dopo poco, si allena da tre giorni con la squadra ma non è al 100%. Anche in passato, una volta tornato dagli infortuni, è stato limitato nel minutaggio ma anche i pochi minuti che può avere possono essere importanti per le sue qualità, spero di averlo a disposizione sabato".
E' tornato a Parma solo perché aveva il contratto?
"Sono rientrato a gennaio perché c’erano le possibilità, per il legame con la città e con i tifosi, per quello che si è fatto con il club. Mi ha richiamato la vecchia proprietà e mi ha fatto conoscere la nuova. È stata una scelta di cuore dopo aver fatto cose importanti: volevo salvaguardare quanto fatto in questi tre anni e mezzo: tanti cambiamenti, tanti stranieri e giovani, dinamiche difficili, ma bisogna farli inserire, così come chi arrivato nel mercato di gennaio. Il Parma è cambiato molto con Krause: ha una visione aziendalista, ha l'obiettivo di rifare stadio e centro sportivo, sta ricreando la squadra. Ha dato tutto e sta mettendo tanto a disposizione per fare le cose fatte bene".
Man o Mihaila, chi arriva più in alto?
"Man e Mihaila sono calciatori diversi, Man tecnicamente è più forte di Mihaila che ha caratteristiche migliori in campo aperto, ha un gran passo e se riuscirà ad essere più cinico in zona gol diventerà devastante. Dennis invece deve sfruttare meglio le sue qualità fisiche, è anche potente oltre che resistente. Mihaila strappa bene ma poi deve recuperare durante la partita".