Parma fermato (anche) dagli episodi: amnesie individuali e collettive, traverse, decisioni arbitrali
Il Parma si arrende al Cagliari e dice addio alla possibilità di disputare la finale playoff con il Bari. E' la squadra sarda ad avere la meglio al termine di 180 minuti di passione, in cui i crociati possono recriminare su diversi fronti. Mister Pecchia masticherà sicuramente amaro ripensando alla partita di andata, quando i crociati erano stati capaci di portarsi sul 2-0 all'Unipol Domus, con un doppio vantaggio che, alla fine del primo tempo, sembrava aver già proiettato gli emiliani verso la finale. Poi, però, gli episodi hanno ribaltato la gara, con i sardi capaci di capovolgere il risultato e portarsi sul 3-2: merito di uno straordinario Luvumbo, certo, ma a causa di errori individuali (Cobbaut) e situazioni arbitrali (fallo da rigore di Mihaila) il Parma ha spianato la strada al recupero dei sardi.
Anche nella gara di ritorno la fortuna non ha sorriso agli emiliani. L'episodio del rigore non fischiato per fallo di Dossena su Sohm, nel primo tempo, poteva indirizzare la partita verso una storia diversa, ma la decisione di Orsato non ha arriso ai gialloblu. Così come nella ripresa: prima Radunovic ha schiaffeggiato sulla traversa lo spettacolare tocco di Bonny (poi il francese ha esultato, ma la palla ha rimbalzato solo sulla linea di porta senza varcarla), poi Zanimacchia ha stampato un altro tiro sul legno. Il Cagliari ha tremato, ma ha resistito. E il Parma torna a casa a mani vuote.