Udinese, Padelli: "Nel primo tempo contro il Parma non ho mai toccato palla, siamo cresciuti"

04.03.2025 09:21 di  Tommaso Rocca   vedi letture
Udinese, Padelli: "Nel primo tempo contro il Parma non ho mai toccato palla, siamo cresciuti"
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Daniele Padelli è tornato in campo contro il Parma, dopo un lungo periodo da riserva. Il portiere ha commentato il momento dei bianconeri ai microfoni di TV12: "Sta andando tutto bene, è un momento molto positivo. È bello vivere lo spogliatoio e lo stadio. Noi ci siamo detti dal primo giorno di ritiro che dovevamo dare una svolta: nonostante ci voglia del tempo per questo percorso, ci siamo messi tutti sotto. Vedere gente che Sanchez e Thauvin che si dannano l’anima e danno il 100% in allenamento fa tanto, cosi tanti ragazzi possono prendere esempio".

Contro il Parma ha avuto un'occasione da titolare.
"Diciamo che quando Sava si è fatto male c’era la possibilità che giocassi, a Milano fu scelto Piana. Io sono sempre a disposizione, sono molto contento e ringrazio quelli che hanno creduto in me, tra cui staff tecnico, società e compagni, che mi hanno aiutato tanto".

Si aspettava un'accoglienza del genere?
"È stato emozionante, anche nel pre partita, ma quando è finita ed è andata bene i miei compagni mi spingevano sotto la curva: mi ha riempito l’orgoglio e ringrazio i tifosi, che mi hanno regalato un momento speciale".

Come ha festeggiato?
"Non ho fatto niente, sono stato a casa con i miei figli. Mi ha fatto piacere che mi abbiano visto giocare, c’erano mia mamma, mia moglie e tanti amici che mi sono fatto a Udine. È stato come un esordio, quando in realtà l’ho fatto proprio qua il mio debutto in Serie A".

Cosa è cambiato in questi mesi?
"Io penso che il modulo e le posizioni abbiano un ruolo importante, ma la svolta reale è arrivata dentro la testa dei giocatori: abbiamo capito che con questa mentalità fai i punti, metti in difficoltà gli avversari e giochi divertendoti. Gli allenamenti vengono bene, la testa gira veloce e poi il lavoro lo riporti partita. L’anno scorso la palla scottava, oggi una questione di personalità, tranquillità e consapevolezza dei nostri mezzi. Abbiamo giocatori di qualità, tutti i nuovi hanno portato una specifica qualità. Mi devo in mente Iker Bravo, Atta, Ekkelenkamp, che hanno una tecnica fuori dal normale: è bastato trovare la quadra e renderci conto di fare cose importanti. La gara di Napoli ci ha dato consapevolezza, ma le gare contro le ‘piccole’ fanno la differenza. Contro il Parma non ho toccato un pallone nel primo tempo, il possesso lo abbiamo avuto solo noi e abbiamo fatto uno step importante a livello mentale".

I crampi erano per la tensione?
"È stato brutto (ride, ndr), però io so perché mi sono venuti".

Si sente un leader nello spogliatoio?
"Quando le cose non vanno come vorremmo mi dispiace, perché vedo i ragazzi in settimana e mi sento di esternare questa cosa, dare una scossa provando a fare sentire la vicinanza. Il gesto di Thauvin dopo il Parma mi ha fatto piacere: è un gesto asintomatico di questi calciatori che si mettono sempre a disposizione in allenamento. È una serie di cose che portano una squadra a crescere, formando giocatori di una squadra di alto livello".

Come si fa a tenere alta la concentrazione?
"Bisogna stare tranquilli, volare basso perché si sta un attimo a farsi male. Non ci sono obiettivi irraggiungibili, ma dipende tutto da noi, se continuiamo a lavorare cosi avremo la serenità che abbiamo adesso. Dobbiamo giocare tranquilli, rimanendo combattivi, ci si può divertire fino alla fine".