Un Parma a due facce a Udine. Servirà trovare il giusto equilibrio tra le due fasi per strappare punti salvezza

Quello visto sabato a Udine è un Parma a due facce ed è lo specchio esatto di quello che dovrà o non dovrà fare il Parma nelle prossime undici partite che segneranno la permanenza, o meno, nella massima serie. Nel primo tempo i crociati sono apparsi quasi rinunciatari, attenti a non subire reti e traditi soltanto da un rigore, ma con una capacità offensiva molto vicina allo zero.

Nella ripresa invece ecco un Parma diverso, costretto dallo svantaggio a spingersi in avanti, alzare il proprio baricentro per portare pressione e di conseguenza pronto a giocare una partita anche sul piano offensivo. E sono arrivate diverse palle gol per i crociati, che però al tempo stesso hanno anche concesso di più agli avanti friulani.

E qui arriva l'arduo compito di mister Chivu. Riuscire a portare in campo una formazione che riesca ad avere la solidità del primo tempo ma con un baricentro leggermente più alto per poter portare pressione e costruire qualche azione offensiva, dove però servirà il massimo cinismo. Difficile vedere un Parma "bello" nelle prossime settimane, ma ora conta arrivare alla salvezza, non importa il come. E per fare ciò servirà mettere in campo gli interpreti più adatti e più pronti, il tempo stringe e sicuramente il Parma ora non può permettersi esperimenti o di affidarsi alla sorte, mai troppo benevola nel corso della stagion

e.