Ancora Bernabè: "A Parma sto benissimo. Impazzisco per torta fritta e prosciutto..."

Nel corso dell'intervista rilasciata a Tuttosport, Adrian Bernabè ha così parlato delle differenze tra Chivu e Pecchia: "Pecchia è stato uno degli allenatori più importanti della mia carriera, i risultati di oggi sono figli anche del suo lavoro. Con Chivu i principi sono simili, in realtà, anche se stiamo lavorando di più sulla fase difensiva: abbiamo subito troppe reti in stagione".
Contro l'Inter la prima rete in Serie A: "È stato un momento stupendo, anche se in cuor mio speravo arrivasse prima. Personalmente non lo interpreto così, ma il calcio di oggi è soprattutto statistica: devo crescere sotto porta e segnare più gol, anche perché in campo ci penso e li cerco".
A proposito di Juventus, per mesi non hai risposto a un messaggio whatsapp di Buffon perché non avevi il suo numero: il vostro rapporto com’è poi evoluto?
"Mi sono concentrato molto su di lui, a Parma: ha trascorso con noi le ultime stagioni della carriera, a oltre 40 anni, ma era sempre il primo a entrare in palestra e l’ultimo a uscire dal campo. Aveva vinto tutto e si allenava sempre al 100%: è stato un esempio, una vera e propria ispirazione".
I tuoi altri modelli, invece?
"Sono cresciuto ammirando Messi, naturalmente. Ma, se penso al mio ruolo, dico David Silva e Ozil: ero innamorato di loro".
Da giovanissimo ha potuto condividere il campo con tanti campioni, tra Barcellona e Manchester City: quanto le è rimasto di quelle influenze?
"Nel mio calcio c’è tutto di quei cinque anni nella Masia e di quei tre in Inghilterra con Guardiola: oggi sono il riflesso di quel lungo periodo. Sono il mix di quelle due esperienza, con in più quello che ho imparato a Parma".
Ecco, Parma: cosa le hanno lasciato i suoi primi quattro anni in Emilia?
"Qui sto benissimo, forse perché l’Italia è abbastanza simile alla Spagna. La città è tranquilla, la gente affettuosa con me. E poi si mangia davvero bene. Impazzisco per la torta fritta con il prosciutto, ma devo fare attenzione a non esagerare...".