Pepito Day: il calcio saluta Giuseppe Rossi. Lupoli: "A Parma lo presero dopo un allenamento"

Ieri, il mondo del calcio ha reso omaggio a Giuseppe Rossi, in occasione del Pepito Day, il giorno del suo addio al calcio. Un evento speciale allo stadio Franchi di Firenze, che ha celebrato la straordinaria carriera di un giocatore che ha lasciato il segno non solo nei cuori dei tifosi, ma anche nella storia del calcio.
Pepito Rossi è ricordato con affetto dai tifosi del Parma, squadra con la quale ha realizzato una vera e propria impresa nel 2007. In quell'anno, con il Parma in grave difficoltà e vicino alla retrocessione in Serie B, Rossi si è caricato sulle spalle la squadra e, grazie a prestazioni memorabili, l'ha condotta verso una salvezza miracolosa. Un talento fuori dal comune, capace di illuminare il campo e accendere l'entusiasmo della sua gente.
Il match d'addio, che ha visto lo stesso Pepito siglare una doppietta, è stato impreziosito dalla presenza di Arturo Lupoli, attuale allenatore dell'Under 18 del Parma Calcio e compagno di Rossi durante gli anni nelle giovanili crociate. Lupoli, autore di un gol, ha espresso grande emozione ai microfoni di Radio Bruno: "Sono molto contento di essere stato invitato da Pepito per il suo addio, è stato inaspettato. Ho passato sette anni con lui nelle giovanili del Parma e abbiamo vissuto momenti bellissimi."
Lupoli ha ricordato anche il primo allenamento di Rossi quando aveva appena undici anni, dichiarando: "Fin da quando aveva undici anni, è sempre stato considerato un fenomeno. Dopo il primo allenamento avevo capito che fosse qualcosa di anormale. I dirigenti del Parma non ci pensarono un attimo a farlo firmare. Ogni infortunio l'ha reso una persona migliore, peccato perché lo hanno condizionato troppo. Sarebbe stato davvero uno dei più forti del mondo”.