Sacchi: "Al Parma sarò sempre riconoscente, ha creduto in me"

22.08.2024 21:39 di  Tommaso Rocca   vedi letture
Sacchi: "Al Parma sarò sempre riconoscente, ha creduto in me"
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A pochi giorni dalla sfida contro il Milan, la Gazzetta di Parma ha contattato la leggenda Arrigo Sacchi, ex tecnico di entrambe le squadre, per riavvolgere il nastro e tornare al suo passato tra Parma e Milan. Questo un estratto dell'intervista: "Il mio Parma? Avevamo una rosa ampia. Preparai una lista di giocatori: cinque per ruolo, elencati in rigoroso ordine di preferenza. Della stagione precedente restarono in tre. Portai tutti i giovani che avevo allenato a Cesena e Rimini. Arrivarono anche Landucci, che conoscevo dai tempi della Fiorentina dove ero stato responsabile del settore giovanile, e Signorini, consigliato da Sogliano. Al Parma sarò sempre riconoscente: ha creduto in me. Vincemmo il campionato, ma quella cavalcata non condizionò le mie scelte rispetto alla squadra da costruire per la Serie B. Alla penultima giornata chiamai Gabriele e Righetti: erano due miei pupilli, li avevo voluti io, ma avevo anche capito che erano interessati più all'ingaggio. A me questa cosa non piaceva. Dissi ad entrambi che non rientravano più nei nostri piani. Poi sgridai Signorini: era l'ultimo ad arrivare e il primo ad andare via. Due giorni dopo bussò alla mia porta chiedendomi di restare e dandomi la sua parola che avrebbe cambiato registro. Lo confermai. E in B si rivelò tra i migliori". 

Sull'approdo al Milan: "Berlusconi non era solito assistere alle amichevoli del Milan, ma come mi avrebbe poi confidato Galliani quel giorno contro il Parma fece un'eccezione per vedere all'opera i nazionali appena acquistati. A fine primo tempo il presidente Ceresini mi disse che Berlusconi avrebbe voluto salutarmi. Ci fu una stretta di mano: "La seguirò" le sue uniche parole. Poi andammo a giocare a San Siro, in Coppa Italia, vincendo 1-0 con gol di Fontolan. Abbiamo avuto un pò di fortuna quella sera, lo ammetto, ma non giocammo da provinciale. I nostri terzini, Mussi e Bianchi, spingevano come forsennati sulle rispettive fasce. Da noi il più vecchio aveva 23 anni, eppire eravamo stabilmente nelle prine posizioni, in lotta per la A. In Coppa passiamo il giorne da primi, col Milan secondo. Torniamo a San Siro per gli ottavi e vinciamo ancora, grazie alla rete di Bortolan".