Ancora Pecchia: "Allenare più complicato di giocare. Con la squadra una volta a settimana facciamo il giorno del gioco"
Nel corso della lunga intervista concessa a Repubblica, il tecnico del Parma Fabio Pecchia ha raccontato la differenza tra il calcio attuale e quello dei suoi tempi: "I social hanno cambiato soprattutto il modo di stare insieme, questo mi interessa. Ho delle figlie della stessa età, non è che non lo capisco. Quando stavo a Bologna ci mettevamo in 15 a giocare a carte, oggi questo non succede più e non lo puoi replicare. Però, più o meno una volta a settimana, facciamo “il giorno del gioco”, dal ping pong a giochi senza frontiere, l’aspetto ludico è formativo".
Meglio calciatore che allenatore?
"Quando giocavo pensavo solo a fare gol, se vincevi eri contento, se perdevi era colpa del mister. Allenare è un lavoro molto più complicato, impegnativo, ma per questo molto più bello. Quando in una squadra ognuno riesce a mettere qualcosa a disposizione degli altri si prova una soddisfazione unica, così come la solitudine, ovviamente, nelle domeniche più brutte. Anche a Verona, dove vivevo sotto contestazione continua, mi sono formato".
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