PL - Orsi: “Ora bisogna risalire e subito. Ripartirei da Man e Mihaila, non da D'Aversa”
Il Parma dovrà ripartire dalla B l’anno prossimo, con l’idea di ricostruire subito una squadra vincente che possa dire la sua in Serie A. Ma, prima, c’è la Lazio, squadra ancora in corsa per un posto in Champions. Della partita di questa sera e del momento dei gialloblù ne abbiamo parlato con Fernando Orsi, ex portiere ducale e capitolino tra gli anni ottanta e novanta. Ecco cosa ha raccontato ai microfoni di ParmaLive.com.
Lazio per la Champions, Parma per il futuro. La gara ha un copione già scritto?
“Solitamente sì, ripenso anche alla telecronaca di ieri tra Napoli e Udinese. Poi però non sempre la cose vanno come vorresti. Si incontro la Lazio, le motivazioni non mancano mai”
Cosa non ha funzionato, vedendola dall'esterno, in casa Parma?
“Mi dispiace tantissimo, ci ho giocato anche per due anni lì. Dispiace per il momento, per la sua storia. Speravo ci fosse una ripresa, ma a volte quando i campionati iniziano male finiscono anche peggio. Mi auguro ci sia una pronta ripartenza. Queste partite finali perlomeno fanno capire chi può pensare di rimanere e chi no. Bisogna dimostrare di essere da Parma. Già l’esonero di un allenatore era stato un segnale negativo, ma credo che la vera fotografia della stagione sia stata la sfortunata trasferta di Cagliari. In generale non c’è una vera causa, le responsabilità in questi casi sono sempre di tutti. Ora serve programmazione”.
Da quali calciatori ripartirebbe l'anno prossimo?
“A me piace molto Mihaila, cosi come Man. E poi anche dai giovani che vogliono rimettersi in gioco e fare del proprio meglio. Le motivazioni saranno importanti e poi bisogna capire le intenzioni della società, se magari c’è voglia di fare anche uno squadrone. A volte serve anche un giusto mix. Inoltre, bisogna calarsi subito nella realtà della categoria. In B trovare i calciatori giusti non è semplice”.
Ripartirebbe da D'Aversa?
“Io personalmente no, perché lui ha già fatto tanto per il Parma. Forse lui credeva gli aspettasse un compito più semplice. Ora serve un allenatore di categoria, qualcuno che voglia crescere e trovare un posto all’interno di una società importante. Personalmente se dovessi ripartire io farei piazza pulita, ripartendo dai più bravi e motivati. Senza dimenticare la pressione che la storia in questi casi si porta dietro”.
Da portiere a portiere, come giudica il campionato di Sepe?
“Secondo me Sepe è un portiere che potrebbe calarsi nella realtà della Serie B. In un contesto del genere lui, assieme ad altri, potrebbe fare la fortuna del Parma. Quanto alle critiche, chi non ne ha quando si va male o si retrocede in male modo? Ma per me è un buon portiere, potrebbe giocare ancora in squadre di Serie A. Sarebbe una riconferma importante, ma bisogna anche vedere cosa vorrebbe far lui in futuro”.
Cosa si aspetta adesso dal futuro del Parma? C’è anche una nuova società intenzionata a fare sul serio.
“Spero facciano qualcosa di importante, lasciando un segno significativo. Retrocedere può capitare, ma ora mi aspetto una risalita immediata in A. Deve essere un dovere”.