Servadei presenta Suzuki: "Portiere di livello, bravo anche coi piedi. Investimento giusto, può fare il titolare"

03.07.2024 20:22 di  Redazione ParmaLive   vedi letture
Servadei presenta Suzuki: "Portiere di livello, bravo anche coi piedi. Investimento giusto, può fare il titolare"

L'arrivo, che sembra imminente, di Zion Suzuki al Parma ha scatenato la fantasia e la curiosità dei tifosi, sorpresi dall'investimento importante del club per un calciatore che non ha mai calcato un palcoscenico europeo. Un investimento che invece non preoccupa Danilo Servadei, esperto di calcio asiatico da noi interpellato per una prestazione del giovane portiere in arrivo dal Sint-Truiden: "Zion fa parte della nuova generazione giapponese di portieri che diversamente da quella precedente sa anche giocare con i piedi e direi che è questa la sua caratteristica più importante, specie perché in Italia stiamo prediligendo molto la costruzione dal basso. A memoria, direi che uno dei portieri giapponesi più alti che conosca e questo pure può essere un pregio. Ha dei riflessi importanti ed è bravo in uscita, anche se deve migliorare in quelle su palla inattiva che sono costate caro al Giappone in Coppa d'Asia", ha detto in esclusiva a ParmaLive.com

Suzuki ha una origine davvero curiosa: conosci bene la sua storia, ce la puoi raccontare? 
"Sì, come molti altri giapponesi della nuova generazione la storia di Zion è molto particolare, non è il primo e non sarà neppure l'ultimo. Nato a Little Rock, Suzuki si è trasferito piccolissimo nella prefettura di Saitama e ciò lo ha reso un giapponese in tutto e per tutto. Fin da subito, Suzuki ha fatto capire di essere un predestinato, divenendo il giocatore più giovane della J-League a firmare un contratto pro con l'Urawa a soli 16 anni dopo una lunghissima trafila nelle categorie inferiori dei Reds. Basti pensare che il portiere è entrato a far parte del club da quando aveva soli 11 anni, legandosi molto ai colori rossoneri".

Il Sint-Truiden mi sembra abbia un rapporto molto privilegiato con i giapponesi, che origini ha questo connubio?
"Questo connubio è nato precisamente nel 2017 quando a rilevare il Sint-Truiden è stata la DMM.com LLC, società online specializzata nel campo dell'elettronica, molto importante in Giappone e non solo. La DMM ha grandi obiettivi e non a caso è entrata anche nel board della J-League, puntando molto sul calcio. E il Sint-Truiden sta facendo da trampolino per i giocatori giapponesi, e oggi devono molto al club belga giocatori come Takehiro Tomiyasu e Wataru Endo che ora giocano per due big inglesi come Arsenal e Liverpool, o Daichi Kamada che ha poi mostrato il suo valore all'Eintracht Francoforte vincendo anche l'Europa League. Sarà un connubio sempre più importante, di questo ne sono sicuro". 

Che tu sappia l'affare con il Parma è davvero concluso? L'esclusione dei convocati per le Olimpiadi parla chiaro. 
"Sì, direi che la trattativa al 99% è conclusa e il Parma porterà a casa un ottimo giocatore. Come hai detto, l'esclusione dai convocati per le Olimpiadi di Parigi è un chiaro segnale visto che assieme a lui è stato escluso anche uno come Kuryu Matsuki, che come spiegato dal DT Masakuni Yamamoto sta trattando il suo trasferimento all'estero e stessa sorte toccherà pure a Zion. Non dico 100% solo perché il calciomercato è imprevedibile, ma sarei molto sorpreso nel vedere questo affare saltare". 

È vero che l'anno scorso ha rifiutato il Manchester United?
"Sì, sono arrivate conferme sia dal Giappone che dall'Inghilterra in merito a questo. Zion ha fatto una scelta importante e che non tutti avrebbero preso, pensando più al suo futuro e optando per il Sint-Truiden che gli avrebbe permesso di giocare. Molto probabilmente ha pensato, in maniera corretta, che è meglio sporcarsi i guanti piuttosto che star seduti su una panchina dorata. Nonostante tutto, non accantonerei il discorso Manchester United definitivamente, sono convinto che i Red Devils continueranno a seguirlo e a rincorrerlo, tentando un nuovo assalto qualora dovesse confermarsi in Serie A". 

Ha la personalità per fare il titolare? Il Parma ha dimostrato di non avere timori a lanciare i giovani. 
"Nonostante alcuni dubbi che possono sorgere, Suzuki ha la stoffa per essere il titolare. Vero che il campionato belga non è la Serie A, ma durante tutto l'arco della stagione Zion ha compiuto grandi prodezze tra i pali, e una Coppa d'Asia deludente non può e non deve oscurare quello che è il suo talento. Magari inizialmente starà in panchina e Chichizola gli farà da chioccia, ma ha tutto per essere titolare con il passare dei mesi". 

Lo reputi pronto per un campionato difficile e pressante come la Serie A? 
"Nonostante abbia solo 21, anzi quasi 22 considerando che li compirà il prossimo 21 agosto, lo ritengo più che pronto per la Serie A. I giapponesi sono abituati a giocare fin da giovani nei loro club quando giocano in Giappone e sanno cosa è la pressione. Mentalmente è un portiere molto forte e credo che, se gli verrà data fiducia, potrà essere una delle rivelazioni della prossima Serie A, su questo ci metto la mano sul fuoco". 

6-7 milioni è un investimento molto rilevante, ti sembra commisurato al talento di Suzuki?
"Ritengo sia un prezzo più che giusto considerata l'età e il valore del giocatore. Inoltre, per il Parma acquistarlo per quella cifra è un vero affare considerato che qualche settimana fa il Sint-Truiden era più restio a cederlo e al Genoa aveva chiesto almeno 10 milioni di euro per poterlo lasciare andare. Penso sia un prezzo onesto pagarlo appena 6-7 milioni di euro e se continuerà con la sua crescita non ho dubbi che il Parma potrà rivenderlo in futuro ad un prezzo molto alto". 

In generale in Italia c'è poca esperienza coi calciatori giapponesi, li reputi adatti al nostro calcio?
"Ogni anno, nonostante le critiche spesso feroci e ingiuste che fanno arrabbiare anche me, spero sempre che possano esserci giocatori giapponesi in Serie A. Sono felice che arrivi uno come Suzuki che avrà il coraggio di mettersi in gioco in un campionato difficile in un ruolo tanto delicato come quello del portiere. L'esperienza di Kamada mi lascia davvero l'amaro in bocca e spero che Suzuki faccia faville per far ricredere un po' tutti sul campionato giapponese. Ricordiamo come anche Tomiyasu sia passato per la Serie A facendo molto bene e abbiamo avuto in passato giocatori importanti per il calcio giapponese come Keisuke Honda, Yuto Nagatomo, Shunsuke Nakamura, Maya Yoshida, Kazu Miura e Hidetoshi Nakata. Personalmente ritengo il campionato tedesco molto più adatto ai giapponesi rispetto a quello italiano, ma ripeto, se a un giocatore giapponese gli dai fiducia, quest'ultimo dà la vita per te, perché è nell'indole nipponica dare tutto per i propri compagni". 

Credi che il mercato orientale sia una delle ragioni che spinge il Parma a fare un investimento di questo tipo?
"Molti club europei si stanno aprendo in maniera importante al mercato orientale, soprattutto quello giapponese, complici anche i due ultimi Mondiali dove il Giappone avrebbe meritato di più. E per il Parma potrebbe essere un toccasana sia a livello economico che a livello di brand. Inoltre, avendo già avuto in rosa un'icona come Hidetoshi Nakata, ci sarà di nuovo grande attenzione sul club emiliano, quindi credo la società abbia riflettuto molto anche da questo punto di vista".