Cuoghi: "Segnare a Wembley fu un premio alla carriera. Scesi in campo nascondendo un problema al ginocchio"

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Sabato il Parma affronterà l'Anversa, in una gara amichevole che riporta allo storico successo del 1993, quando il Parma vinse a Wembley battendo 3-1 il club belga e conquistando la Coppa delle Coppe. Uno dei marcatori quella sera fu Stefano Cuoghi, che ai microfoni della Gazzetta di Parma ha riavvolto il nastro, raccontando le emozioni di quella serata: "Ormai è un ricordo un pò sbiadito, però penso ad una serata particolare della mia vita in cui ho raccolto tutto quello che avevo seminato negli anni precedenti. Vincere una coppa europea e segnare in un tempio del calcio come Wembley, per me che non ero certo un goleador, è stato un premio alla carriera".

Sul suo gol in quella finale: "Sandro Melli voleva la palla ma cascasse il mondo non gliel'avrei mai passata. Sapevo che un'occasione così non mi sarebbe più capitata. Lui aveva già fatto gol, era giusto che calciassi io in porta. A distanza di tempo mi emoziona il fatto di essere riusciti a portare tanta gente a Londra per una città che fino ad allora non era troppo conosciuta in ambito calcistico in Europa". 

Un aneddoto sulla finale: "La sera prima della partita andai in camera dal massaggiatore Bozzetti e dal compianto medico Zanichelli. Mi estrassero 120cc di sangue dal ginocchio sinistro e misero in dubbio la mia presenza ma io non volevo sentire ragioni: pregai di non dire niente a nessuno, mi fecero una fasciatura che mi tolsi di nascosto negli spogliatoi. Durante la rifinitura Scala, con il quale avevo un rapporto molto diretto, chiamò me e Osio chiarendo che stava facendo le ultime valutazioni ma la mia risposta fu secca, io gioco e basta. Poi rimase fuori Tino Asprilla".

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