La sconfitta di Napoli brucia ancora, ma il Parma esce a testa alta. Kowalski sfortunatissimo: un grande abbraccio al ragazzo
Sono passati ormai diversi giorni dalla sconfitta di Napoli, ma questa brucia ancora. Non tanto per la gara persa - che alla vigilia era stata messa in conto un po' da tutti -, quanto per come questa è arrivata. La direzione di gara ha sinceramente lasciato parecchio a desiderare, non solo per l'episodio dell'espulsione (più per il primo che per il secondo giallo sventolato a Suzuki), quanto per il metro adottato dall'arbitro, decisamente indulgente verso i falli commessi da Anguissa (poi autore del gol vittoria...) nel primo tempo: Sohm ne sa qualcosa. Arbitro a parte, comunque, il Parma deve uscire a testa alta dal match del Maradona, consapevole di ciò che può fare in questo campionato. Il talento c'è, è innegabile, e questa squadra può togliersi grandi soddisfazioni a patto di continuare con questa fiducia. Purtroppo la Serie A ti mette davanti anche a situazioni come quella di Napoli, in cui gli episodi fanno la differenza. Quindi, nonostante gli zero punti riportati a casa, il Parma deve continuare a pensare positivo: che questa sconfitta sia l'ennesima prova di consapevolezza per i crociati, che hanno davvero tanto potenziale da poter sfruttare.
A proposito di potenziale, due parole di conforto le merita sicuramente il giovane Kowalski, che ha vissuto una settimana con emozioni da montagne russe. La gioia per l'esordio in Serie A a sorpresa, da titolare, il gol sfiorato con il suo colpo di testa sputato dalla traversa, e in generale una prestazione molto generosa contro il Napoli; per poi arrivare al doloroso infortunio in Nazionale Under 20, con il responso di oggi che mai nessun giovane calciatore vorrebbe sentirsi dire: rottura del legamento crociato. Caro Mateusz ti mandiamo tutti un grande abbraccio, certi che tornerai più forte di prima.