Osio: "Il mio Parma era una squadra di provincia diventata grande. Sindaco? Mi chiamano così perché..."

13.11.2024 20:48 di  Tommaso Rocca   vedi letture
Osio: "Il mio Parma era una squadra di provincia diventata grande. Sindaco? Mi chiamano così perché..."
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© foto di Federico De Luca

Marco Osio è intervenuto in diretta a Radio Firenze Viola, riavvolgendo il nastro e parlando del Parma che lo ha visto protagonista: "Era una squadra di provincia con risultati da grande, ma poi siamo diventati grandi. Eravamo tanti ragazzi giovani di belle speranze, poi di quel gruppo molti sono andati in Nazionale. Io purtroppo no, avevo davanti a me nomi come Baggio, Mancini, Zola. Zoratto era il nostro metronomo. In quel gruppo, Scala aveva trovato, con il suo metodo, le pedine fondamentale per quel tipo di calcio. Di Chiara, nato ala, faceva il terzino, ma anche centrocampista e punta, Benarrivo la stessa cosa. A me riprendeva, dicevo che non capivo nulla di tattica perché non stavo mai al mio posto. Ma avevamo la fortuna di avere Grun che si staccava e veniva a dare una mano". 

Sul soprannome Sindaco: 
"All'epoca c'erano problemi con la crescita della società, lo stadio andava rinnovato, non era più adeguato. Non si mettevano mai d'accordo tra società e giunta comunale, così un gruppo di tifosi ha tirato fuori lo striscione Osio sindaco. Non volevo entrare in politica, dopo trent'anni ci son finito. La politica è una cosa molto seria e complicata. Sto capendo alcune cose dopo anni di consigli, mi adopero".

Sul campionato: 
"Tutta l'Italia, anche quella 'strisciata', si augura di vedere un po' di competitività. La Serie A diventa più affascinante. Sto vedendo anche delle belle partite, ben venga questo tipo di campionato. La Fiorentina, a parte la partenza altalenante, ora sa quello che vuole, sa quello che deve fare in campo. A Parma era partita male, non meritava di pareggiare".

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