Rastelli: "Il Parma è costruito per giocare bene, questo pagherà sul lungo periodo"
Massimo Rastelli, ai microfoni di Radio Sportiva, ha parlato della lotta per non retrocedere. Queste le sue parole riprese da TuttoCagliari.net: “Sì, ci sono tantissime squadre coinvolte. Basta vedere come, in una sola domenica, il fondo della classifica può cambiare completamente. Squadre che vincono uno scontro diretto o approfittano di qualche passo falso possono fare balzi importanti. È una zona salvezza molto ampia, con pochissimi punti a separare le squadre. La lotta è serrata, così come avviene per le prime posizioni. Sarà una battaglia fino all'ultimo”.
Alcune neopromosse, come Parma e Como, sembrano avere qualcosa in più. È d’accordo?
“Sì, queste squadre hanno proprietà solide, che permettono investimenti mirati e organici ben strutturati. Il Parma, ad esempio, ha impostato un progetto basato sul bel gioco già dalla Serie B. Questo approccio, seppur con qualche difficoltà, paga nel lungo periodo”.
Cagliari 13 punti, Verona e Como 14, Parma 15, Lecce e Genoa 16. Secondo lei, mister Rastelli, quali squadre hanno le migliori possibilità di salvarsi?
“La Roma, con il suo organico, è in una posizione diversa. Anche se ha avuto un inizio complicato, sono convinto che troverà il passo giusto. Per le altre, invece, è fondamentale essere costanti. Squadre come l'Empoli, che hanno iniziato bene, spesso calano nel girone di ritorno. La chiave sarà mantenere la continuità. Ci sono ancora tante partite da giocare, nulla è deciso”.
Quanto è importante, soprattutto per le squadre che lottano per la salvezza, avere davanti attaccanti che fanno la differenza?
“Avere attaccanti che concretizzano le occasioni è fondamentale. Il calcio si basa sui gol: se non concretizzi, non porti a casa punti. Disporre di giocatori abituati a segnare in doppia cifra è un grande vantaggio, soprattutto in una lotta così serrata”.
E il mercato di gennaio? Quanto può incidere?
“È un mercato molto particolare. Si rischia di fare più danni che altro. I giocatori migliori non si muovono facilmente, quindi spesso ci si affida a chi ha giocato poco o viene da infortuni. Inoltre, non sempre i nuovi arrivati si integrano subito. È molto diverso rispetto al mercato estivo, dove c’è più margine per costruire”.