Grun: "A Parma mi sono trovato subito bene. Scala si aspettava tanto da me"
In un'intervista ai canali ufficiali del Parma, l’ex difensore crociato Georges Grun ha raccontato la sua esperienza nel club ducale, partendo dalle prime sensazioni al suo arrivo in città: “La mia prima impressione quando sono arrivato qua è stata che la città era piccola, con grandi spazi in confronto a Bruxelles dove sono cresciuto, non sapevo come agire ma mi sono trovato subito molto bene perché sono stato accolto in questo gruppo in cui erano tutti molto gentili. Le mie prime sensazioni sono state: “Ma dove sono qua? È una squadra di Serie A come quelle che vedevo in tv, come Milan, Inter, Roma…”. Invece era una piccola città ma mi sono trovato subito bene”.
Grun ha poi raccontato di come è avvenuto il suo passaggio al Parma: “Ero al mondiale in Italia, a Verona, aspettavo un contatto. Prima c’era stato un contatto con il PSG, ma non si è concluso nulla. Dopo il Mondiale sono rientrato in Belgio e c’è stato il contatto con il Parma. È vero che non conoscevo il Parma ma mi sono detto “Devi andare” perché è la Serie A, è un campionato dove tutti sognano di giocare. Ho incontrato Giambattista Pastorello a Milano e in un’ora tutto era fatto, ho firmato ed ero veramente contento per il fatto di venire in Italia e giocare il campionato più bello al mondo. Era un’opportunità che non si poteva rifiutare”.
L’ex difensore belga ha poi parlato delle difficoltà che c’erano nella comunicazione: “A quell’epoca non era facile capire gli altri perché non c’erano tanti giocatori che parlavano francese, pochi giocatori parlavano inglese. C’era Nevio Scala che parlava un po’ di francese però è stato un po’ difficile all’inizio. A vole però non servono le parole ma con i gesti e con l’accoglienza capisci che sei al posto giusto. Mi hanno rassicurato, mi sono sentito veramente a mio agio”.
Un acquisto mirato per il Parma, che cercava un profilo esperto: “Il Parma mi ha scelto perché potevo portare la mia esperienza da giocatore in Belgio, l’esperienza delle vittorie in coppa in Europa con l’Anderlecht e l’esperienza con la nazionale. Nevio (Scala) mi ha fatto capire subito che contava su di me, mi sono trovato subito bene con Nevio perché si aspettava tanto dalla mia esperienza, voleva una persona che da dietro poteva dirigere gli altri e seguire i passi avanti che potevamo fare".
Il reparto arretrato e l'intesa con Apolloni e Minotti: “Io mi trovavo benissimo in una difesa a 5 perché con la nazionale giocavamo in 5 in difesa. C’erano con me Minotti e Gigi (Apolloni) e formavamo il trio della difesa centrale, io ero abituato anche a partecipare alla fase offensiva e infatti giocando a 5 potevamo sempre sorprendere l’avversario perché avevamo un uomo in più. La cosa più difficile era scegliere chi doveva rimanere in difesa e chi invece poteva salire ma è stato subito “fluido”. È andata benissimo dall’inizio perché ci capivamo molto bene con Gigi e Minotti, ma anche con gli esterni. Questa era un po’ la novità del gioco del Parma”.
Il “Barone” Grun, un soprannome scelto dalla tifoseria del Parma per il difensore: “Fa piacere ma era forse un po’ troppo. Io sono sempre stato educato bene dai miei genitori ed ho provato sia sul campo che fuori dal campo ad avere questo atteggiamento, di essere una persona che dà tanto ma è importante anche accettare di ricevere tanto”.