Hainaut: "Parma mi piace tantissimo, possiamo essere la sorpresa del campionato. Grazie ai tifosi"
Nel pomeriggio odierno il jolly crociato Antoine Hainaut ha così parlato ai microfoni di Radio Serie A: "Mio papà ha giocato a calcio ma non professionista. Andavo a vedere le sue partite e da lui ho imparato tanto. Sono stato 10 anni a Lens e poi non mi hanno tenuto, quando me l'hanno detto ho risposto che si stavano sbagliando. E ora sono felice di essere arrivato in Serie A".
Quanto è stata importante la tua famiglia e l'esperienza a Boulogne?
"La mia famiglia è molto importante per me. Boulogne è stato il mio salvagente dopo Lens, avevano un progetto per me e poi mi ha chiamato il Parma. Ero molto felice della chiamata dei crociati, era in Serie B ma è una società che deve stare sempre in A. Avevo tante domande, era un altro Paese e non parlavo la lingua, ma ero molto felice".
Conoscevi già il Parma?
"Già seguivo il Parma, tanti giocatori sono passati da qua: Thuram, c'era Buffon... giocatori incredibili".
Parli benissimo l'italano:
"Sono rimasto sei mesi a Boulogne e ho studiato l'italiano. Ho studiato la storia del club e la città mi piace molto, sono contento di essere arrivato a Parma. Abito appena fuori dal centro, vicino a Collecchio. Ma quando ho tempo vado subito in centro città, a piedi e tranquillo, caratteristica unica di Parma".
Cosa ti dice Pecchia?
"Di essere sul pezzo, questo mi ripeteva sempre Pecchia. Sono sempre pronto per giocare e a dare tutto per il club. Per me il mister mi è sempre stato vicino. Ho avuto momenti difficili quando non giocavo e mi hanno ripetuto di lavorare e di portare pazienza che sarebbe arrivato il mio momento".
Hai dedicato la tua prima rete alla nonna:
"La mia nonna è speciale perché ho fatto il gol nel giorno del suo compleanno. Ma tutta la mia famiglia mi è molto vicina. L'esultanza è stata subito verso i tifosi, un'emozione incredibile".
Chi ti ha aiutato a diventare calciatore?
"Sul campo mio papà mi ha aiutato tanto, rivediamo le partite insieme. Fuori dal calcio, mia mamma, mia sorella e la mia ragazza che mi sono rimasti vicini quando non giocavo e non ero felice".
A Parma, e anche in trasferta, vediamo sempre tantissimi tifosi con voi:
"I tifosi sono sempre vicini a noi, li ringrazio tutti. Sono un muro gialloblu al Tardini, ci accompagnano sempre".
E stai cambiando ruolo...
"Terzino destro è un ruolo che sto scoprendo adesso. Giocavo in mezzo al campo e ora è diverso. Però mi piace, sono felice. Io voglio solo giocare".
Può essere la sorpresa del campionato questo Parma?
"Possiamo sorprendere, siamo giovani e talentuosi. Possiamo dire la nostra in questo campionato".
Una società neopromossa ma già un modello...
"Parma deve stare sempre in Serie A, c'è un bel salto tra le due categorie. Sia tatticamente che a livello di velocità cambia tanto".
Qual è il tuo posto del cuore a Parma?
"Non ho un posto dove torno spesso, mi piace camminare tranquillamente nel centro di Parma. Passioni? Mi piace visitare Parma e l'Italia nel tempo libero".
Hai tanti tatuaggi, qual è il tuo preferito?
"I tatuaggi rappresentano la mia determinazione, la mia famiglia, Dio... mi piacciono tutti, non ne ho uno preferito".
Costruiamo il tuo giocatore ideale:
"Il piede destro di Bonny, il sinistro di Bernabè, il colpo di testa di Benedyczak, la corsa di Cancellieri, l'intelligenza tattica di Delprato e la mentalità di Hainaut".
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