PL - Iachini: "Più persone mi hanno chiesto informazioni su Bonny. Con l'Empoli scontro diretto: vince chi fa meno errori"
Domenica il Tardini sarà teatro del lunch-match della 9ª giornata di campionato, nel quale i crociati dovranno vedersela con l'insidioso Empoli di Roberto D'Aversa. In casa gialloblù il successo manca ormai da oltre due mesi e i ragazzi di mister Fabio Pecchia saranno chiamati a ritrovare la vittoria nella sfida contro i toscani. La nostra redazione ha voluto contattare Giuseppe Iachini per presentare l'incontro, che nelle vesti di doppio ex della gara ci aiuterà a fare una panoramica rispetto l'imminente appuntamento dell'undici ducale. Di seguito vi riportiamo l'intervista integrale rilasciata in esclusiva ai microfoni di ParmaLive.com da parte del tecnico marchigiano:
Un avvio di campionato tra prestazioni convincenti e incomprensibili black-out: come se lo spiega?
"Per il momento gli episodi non stanno girando a favore, ma va sottolineato che sin qui il Parma ha sempre fatto buone gare. Inoltre teniamo presente che parliamo di una squadra neopromossa composta da tanti giovani alla loro prima esperienza in Serie A ed è comprensibile avere qualche difficoltà all'inizio. Nonostante questo però si vede che i giocatori sanno stare in campo e hanno un'idea comune di gioco, anche grazie al lavoro svolto durante le ultime 3 stagioni nel corso delle quali questo gruppo ha avuto modo di conoscersi a fondo e proseguire nel proprio percorso di crescita. Se ci sono stati dei passi falsi non si può di certo dare la colpa a Fabio (Pecchia, ndr), al quale anzi voglio fare i miei complimenti per il lavoro che ha svolto insieme al suo staff in questi anni di guida".
Quanto incideranno gli errori di gioventù nella stagione del Parma?
"Con i ragazzi serve pazienza e va tenuta presente la possibilità che questi possano fare qualche sbaglio di troppo. Poi non è detto che i giocatori di esperienza non commettano errori eh... È paradossale attendersi sin da subito equilibrio da una squadra dall'età media così bassa, soprattutto se alle prime armi in Serie A. In questa categoria le avversarie non ti perdonano, basta mezzo passo falso e ti castigano".
La vittoria manca da più di due mesi: contro l'Empoli il Parma è quasi obbligato a vincere?
"In Serie A ogni partita si gioca sul filo e i risultati spesso sono determinati dagli episodi. Per quelli che sono gli obiettivi delle due formazioni, al Tardini si consumerà uno scontro diretto nel quale i punti varranno il doppio ed entrambe le compagini sentiranno il peso della gara per tutto il corso dei 90 minuti. Bisognerà curare i dettagli: avrà la meglio la squadra che commetterà meno errori".
Quale tra i crociati l'ha colpita maggiormente sin qui?
"Fare soltanto un nome sarebbe riduttivo. Potrei dire Bernabé, Circati, Bonny, Balogh, Man: non saprei dire con certezza chi più degli altri. Forse il giocatore che sta mostrando la crescita maggiore è Coulibaly, soprattutto dal punto di vista qualitativo. Anche Delprato merita di essere elogiato: è una grande persona e un vero capitano. Bonny ha tutte le carte in regola per diventare un attaccante da top-club, è un talento puro. Nonostante avesse da poco compiuto 18 anni ricordo che in allenamento vedeva la porta da qualsiasi posizione. Nel tempo diverse persone mi hanno contattato per chiedermi informazioni riguardo il ragazzo e io dicevo sempre che in futuro sarebbe diventato un campione senza alcun dubbio. Io poi stravedo per Man: ricordo che quando gli consegnai la fascia di capitano qualcuno storse il naso, ma presi quella decisione perché era un ragazzo che durante la settimana dimostrava sempre straordinario impegno e voglia di migliorarsi e pensai fosse giusto ripagare la sua grande serietà. Dennis oggi è l'elemento in grado di garantire imprevedibilità e guizzo alla manovra del Parma e sta confermando le sue grandi qualità anche in Serie A. Concludo aggiungendo che vedere oggi Bernabé giocare davanti alla difesa è una grande soddisfazione per me e il mio staff che avevamo intuito quella posizione congeniale per le sue caratteristiche, visto e considerato che lui arrivò qui per ricoprire un altro ruolo. Un po' lo stesso ragionamento potrei farlo per Bennacer ai tempi di Empoli, rimanendo in tema con il match di domenica".
Secondo Lei, mister, cosa non ha funzionato durante il suo periodo alla guida della formazione ducale?
"Partiamo dal presupposto che se oggi si parla del Parma come una squadra giovane, 3 anni fa gli stessi giocatori erano praticamente dei ragazzini. Si trattava di una situazione complicata per una piazza reduce da una cocente retrocessione e che desiderava fortemente di tornare in Serie A il più in fretta possibile perché parliamo di una città splendida con tifosi straordinari e una società importante. C'era tanta pressione anche per via dei cospicui investimenti sostenuti dal club per ricostruire la rosa, ma bisognava tenere presente che avendo cambiato tanto rispetto l'anno precedente sarebbe stato necessario un po' più di tempo per poter lavorare con un gruppo totalmente nuovo. Quando si intraprende un progetto di questo tipo il rischio di commettere errori è elevato e infatti nemmeno l'arrivo di ulteriori rinforzi è stato sufficiente per centrare la promozione nella stagione seguente. Senza dubbio la mia è stata un'annata difficile che si sarebbe potuta concludere in maniera diversa, anche se penso ci siano stati aspetti positivi perché chiudemmo in crescendo la seconda metà di campionato mostrandoci capaci di tenere il campo in ogni partita, ma soprattutto vennero valorizzati tanti profili esordienti che oggi apprezziamo in Serie A. Mi riferisco a Bonny, Bernabé, Circati e Camara su tutti, ma potrei andare avanti citando anche i vari Coulibaly, Delprato, Balogh, Sohm, Benedyczak e via discorrendo... Inoltre abbiamo dovuto fare i conti con tantissime assenze importanti per lungo tempo, vedi quelle di Buffon, Osorio, Inglese e Schiattarella che per noi erano elementi fondamentali. Non dimentichiamoci che in quel campionato Turk fece 13 presenze per via degli infortuni accorsi contemporaneamente a Gigi (Buffon, ndr) e a Colombi".
Proiettandoci verso il match di domenica, in che modo i crociati potrebbero sorprendere gli uomini di D'Aversa e quali, invece, le contromisure che il Parma dovrà prendere?
"Sono affezionato a queste piazze e sono convinto che per entrambe sarà un test complicato. I gialloblù hanno un'organizzazione di gioco ben definita che grazie alle grandi qualità dei vari singoli può diventare davvero imprevedibile, soprattutto in ripartenza. Allo stesso modo anche l'Empoli ha dimostrato di essere un osso duro e di poter impensierire chiunque. I toscani sono una formazione quadrata e tosta da affrontare, prevedo una sfida molto tattica".
Se la sente di azzardare un pronostico?
"È una partita aperta a ogni tipo di risultato, secondo il mio parere. Non possiamo più dire che il campionato è appena cominciato e ora la classifica inizia a contare. In questo tipo di gare possono subentrare diverse componenti nella testa dei giocatori e servirà un elevato livello di concentrazione per tutti i 90 minuti. Ribadisco quanto detto in precedenza: vincerà la squadra che sarà capace di commettere meno errori".
@ESCLUSIVA PARMALIVE - RIPRODUZIONE RISERVATA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE