PL - Parolo: "Al Parma servirà equilibrio per salvarsi. Con il Como bisognerà saper soffrire, non credo possa finire 0-0..."
Dopo il week-end di tregua dovuto alla sosta per le Nazionali, la Serie A è pronta a tornare in scena già a partire dal fine settimana alle porte e si appresta a riaccendere i propri motori in vista dell'8ª giornata di campionato. La pausa avrà senz'altro consentito ai giocatori rimasti al servizio dei rispettivi allenatori di tirare il fiato e recuperare le energie impiegate in quest'avvio di stagione, permettendo inoltre ai vari staff di lavorare con maggior serenità su determinati aspetti da correggere. In attesa del rientro degli 8 crociati protagonisti con le rappresentative dei relativi paesi, mister Fabio Pecchia ha iniziato a preparare la prossima sfida in calendario con gli uomini a propria disposizione, desideroso di poter presto riabbracciare l'intero gruppo al completo. Il Parma - reduce dallo 0-0 di Bologna - sarà impegnata nella trasferta di Como in programma alle ore 15.00 di sabato 19 ottobre, in quella che a tutti gli effetti sarà la seconda partita consecutiva disputata lontano dal "Tardini" per l'undici ducale. La nostra redazione ha voluto contattare Marco Parolo per presentare la gara del "Sinigaglia" (ma non soltanto), che nelle vesti di doppio ex dell'incontro ci aiuterà a fare una panoramica rispetto l'imminente appuntamento dei gialloblù. Di seguito vi riportiamo l'intervista integrale rilasciata in esclusiva ai microfoni di ParmaLive.com da parte del noto commentatore sportivo di DAZN:
Un avvio di campionato sulle montagne russe per il Parma: come te lo spieghi?
"Quella gialloblù è una rosa molto giovane la cui ossatura è per larga parte la stessa che fino a qualche mese fa partecipava al campionato di Serie B, per cui penso sia normale per certi versi pagare lo scotto del salto di categoria. A questi livelli ti ritrovi a fronteggiare squadre di caratura differente rispetto quelle dello scorso anno, ma sono dell'idea che il Parma stia compiendo un ottimo percorso di crescita e quella battuta da mister Pecchia è la strada giusta per assestarsi in questo tipo di competizione".
Quanto incideranno gli errori di gioventù nella stagione del Parma?
"Senz'altro possono avere il loro peso specifico nell'economia del campionato, ma vedo una squadra comunque consapevole di quelli che sono i propri limiti e quando hai preso coscienza del tipo di errori che puoi andare a commettere impari in fretta, magari anche a tue spese, come appunto capitato ai crociati, a venirne a capo. Subentra poi l'esperienza e questo lo si è visto a Bologna quando con l'uomo in meno i ragazzi di Pecchia sono stati capaci di tenere il pari. Dovrà inoltre essere brava la società a saper quando utilizzare il bastone e quando invece la carota con tutti questi giovani che si stanno affacciando ora nel grande calcio. Ad ogni modo il Parma può contare su giocatori di grande qualità là avanti e sono convinto che abbia grandi possibilità di raggiungere la salvezza a fine stagione".
12 reti incassate nelle prime 6, poi il clean-sheet di Bologna: c'è qualcosa che andrebbe rivisto sotto l'aspetto difensivo?
"La Serie A ti obbliga a trovare quantomeno una sorta di compromesso rispetto il modo di interpretare le due fasi, perciò è chiaro che anche la formazione ducale dovrà raggiungere un determinato livello di equilibrio sul piano difensivo. Questo aspetto, a mio avviso, sarà decisivo per le sorti del Parma in chiave salvezza, ovviamente senza snaturarsi e mantenendo la mentalità propositiva mostrata sin qui".
L'infortunio di Circati costringerà il club a tornare sul mercato oppure potrebbe avere una chanche il giovane Leoni?
"Dubito che prendere un difensore svincolato a novembre sia la soluzione adatta a risolvere le necessità attuali del Parma. Un giocatore fermo da tempo avrebbe bisogno di diverse settimane di lavoro per riuscire a raggiungere un livello di atletismo soddisfacente e successivamente entrare al 100% nei meccanismi di squadra richiesti dall'allenatore. Sono dell'idea che il club vorrà valorizzare gli elementi già presenti in rosa e quindi toccherà poi a Pecchia trovare le contromisure adeguate".
La squadra gialloblù paga anche il fatto di non disporre di un organico abbastanza profondo?
"Credo che il Parma, dovendo preparare una sola partita a settimana, abbia la struttura adatta per riuscire a gestire le forze che serviranno nel corso della stagione. Ora purtroppo sono gli infortuni a complicare le cose, ma penso che una volta recuperati tutti gli effettivi la squadra sia all'altezza per lottare all'obiettivo dichiarato dal club. Se poi la dirigenza riterrà opportuno aggiungere un paio di elementi di esperienza lo potrà fare nel mercato di gennaio, anche se tendo a escludere quest'ipotesi per quella che è stata la politica portata avanti dalla società sino a questo momento. Dovrà essere bravo Pecchia a ottenere il massimo dai giocatori che ha a disposizione".
Quale tra i crociati l'ha colpita maggiormente sin qui?
"Sinceramente non credevo che anche in Serie A Bernabé riuscisse a fare certe cose e invece sta confermando di essere un giocatore di grande livello. Stesso discorso per Bonny, riguardo il quale ero molto curioso di vederlo all'opera in questo campionato e anche lui sta dimostrando un immenso potenziale. Io lo definisco il Lukaku di Pecchia".
Lukaku-Bonny: il tuo è un assist. Pensi siano fondate le voci relative all'interesse da parte del Napoli per Bonny?
"Per caratteristiche sono due giocatori che si assomigliano tantissimo, faticherei a vederli in tandem. A mio parere Conte stravede per Bonny e sono convinto che se il Napoli decidesse di puntare su questo attaccante farebbe di certo un grande colpo. Con un allenatore come quello azzurro lo andrei a prenderei subito".
Proiettandoci verso il match del "Sinigaglia", in che modo i crociati potrebbero sorprendere gli uomini di Fabregas e quali, invece, le contromisure che il Parma dovrà prendere?
"Secondo il mio punto di vista il Parma dovrà riuscire a replicare la prestazione offerta a Bologna, dove ha dimostrato di saper soffrire restando compatta nei vari momenti caldi del match. Contro un Como abile nel palleggio e capace di creare superiorità in avanti grazie al fraseggio dei suoi interpreti servirà restare concentrati dal primo all'ultimo minuto. È chiaro però che gli uomini di Fabregas potranno concedere qualcosa sulle ripartenze e i gialloblù dovranno essere in grado di sfruttare le occasioni a proprio favore attraverso una buona aggressione degli spazi che senz'altro si apriranno".
Azzardi un pronostico?
"Non finirà di certo 0-0...".
In gialloblù hai visto esordire in Serie A il parmigiano Cerri, allora 16enne e oggi al Como. Cosa ci puoi dire di lui?
"La sua fisicità straordinaria gli ha sempre permesso di dominare tra i pari età e infatti nelle giovanili segnava parecchi gol. Per caratteristiche poteva ricordare Luca Toni, ma tra i professionisti non ha mai avuto nelle gambe tanti gol. Crescendo però non è riuscito a prendere le sembianze dell'attaccante moderno, ostacolato anche da diversi problemi fisici".
Il tuo secondo e ultimo anno a Parma si concluse con la tanto meritata quanto illusoria qualificazione in Europa League ottenuta negli istanti finali di quel campionato. Cosa ti ricordi di quel momento?
"Per me è stata un'emozione fantastica, gigantesca, lo posso assicurare. Fu un risultato straordinario a coronamento di un percorso bellissimo compiuto da un grande gruppo. Purtroppo alla fine è andata come tutti sappiamo, fu un vero peccato. Nella mia testa garantisco che c'era la convinzione di rimanere a Parma anche la stagione successiva, ne ero proprio convinto. Le vicissitudini che si sono susseguite mi hanno poi portato altrove, ma la mia volontà era quella di godermi l'Europa in gialloblù. Qui sono stato davvero benissimo e avrò sempre uno splendido ricordo di questa città e della sua gente".
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