Il padre di Delprato: "Mio figlio ha ricoperto diversi ruoli, ma come braccetto a tre sarebbe perfetto"
Ivan Delprato, padre del capitano del Parma Enrico Delprato, è intervenuto ai microfoni di 12 TVParma. Una lunga intervista a partire dalla sconfitta contro l'Atalanta fino ad arrivare alla crescita del figlio. Queste le dichiarazioni: "Con l'Atalanta è stata una partita complicata, affrontare l'Atalanta è difficile, stanno passando un bel momento. Il primo tempo è stata una partita in sofferenza ma nel secondo tempo c'è stata una bella reazione. Sono una grande squadra che fa ottime partite anche in Europa, hanno capacità di aggredire e comandare il gioco. Rispetto a un pò di anni fa sono migliorati sia in qualità sia in struttura."
Suo figlio sta facendo benissimo, lei era presente anche a Torino:
"Sì ero a Torino, è stata una bella soddisfazione, perché segnare alla Juventus non capita spesso, soprattutto per un difensore. Per essere al primo anno di A ha avuto un buon inizio, deve cercare di tenere duro insieme alla squadra per arrivare alla salvezza."
Ivan lei ha avuto una buona carriera, dà consigli a suo figlio?
"Fa piacere che lui sia arrivato più in alto di me, consigli tattici glieli dò qualche volta ma sempre in modo leggero, non ho mai forzato più di tanto perché lui ha la qualità di saper scegliere situazioni di gioco corrette. È sempre cresciuto con una buona libertà. Ha qualità nei tempi di gioco e nelle letture, è sempre nel posto giusto al momento giusto ed è dinamico. Con gli anni ha acquisito anche grande personalità, diventando piuttosto equilibrato."
Si sta disimpegnando anche da centrale:
"Sì, ha ricoperto diversi ruoli, può giocare anche da centrale ma secondo me come braccetto a tre sarebbe perfetto. Sta facendo bene da difensore centrale, nonostante l'anno scorso giocasse da terzino."
Quando lo ha visto portiere cosa ha pensato?
"Speravo non andasse in porta, ha vissuto anche questa esperienza particolare, non ha mai fatto il portiere neanche in allenamento. Diciamo che ha fatto la sua parte nonostante il risultato. Il Parma fino a quel momento aveva fatto meglio del Napoli ma purtroppo come anche con la Fiorentina sono stati persi punti."
Cosa prova quando lo vede capitano del Parma?
"Da parte mia c'è grande soddisfazione, l'hanno scorso ha ereditato la fascia da Buffon a 23 anni. In questi anni ha acquisito esperienza per essere un punto di riferimento per i compagni."
Da allenatore, dove pensa che possa migliorare suo figlio? Ha dato qualche consiglio a Enrico su come rapportarsi con gli arbitri?
"Sì, devi avere grande personalità per rapportarti con gli arbitri, ho visto dei miglioramenti in questo, a volte se vai aggressivo l'arbitro ti prende di mira, col tempo lo impari. Per l'aspetto tecnico-tattico ha ancora margini di miglioramento sia sul piano fisico sia sulla costruzione da dietro, ma col tempo migliorerà."
Quali sono stati i meriti di Pecchia nella crescita di suo figlio?
"Il mister ha avuto grandissimi meriti ma non solo su Enrico, ho visto tantissimi giocatori giovani che sono cresciuti. Pecchia è stato l'unico che lo ha provato centrale nonostante la struttura fisica. Ci sono giocatori forti con grandi margini di miglioramento e i meriti sono del mister e del lavoro che ha fatto."
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