Taffarel battezza Suzuki: "Sta crescendo insieme al Parma, penso che la porta sia in mani sicure"
Claudio Taffarel è tornato a Parma in questi giorni, città che lo accolse nel 1990 affidandogli la porta del Parma neopromosso e rendendolo il primo portiere straniero della Serie A. Sul legame con la città, il brasiliano si è espresso così ai microfoni della Gazzetta di Parma: "L'Italia è speciale per me, poi ho avuto la fortuna di conoscere Parma che è una città bellissima in cui mi sento sempre a casa. È stato un insieme di cose, a cominciare da un portiere brasiliano che viene a giocare nel Parma e trova compagni eccezionali che tuttora sono miei amici".
Cosa pensa del Parma di Pecchia?
"Guardo i risultati e mi piace vedere come sta andando la squadra. Non si deve pensare all'Europa, bisogna ancora lavorare e tenere duro: Pecchia è un buon allenatore, ora il presidente ha cominciato ad “aggiustare” questa società perché in passato aveva speso tanti soldi ma la squadra non rendeva. Alla fine contano i risultati, adesso c'è più concretezza anche se non si gioca un bellissimo calcio però l'importante è che si vinca e col tempo di abbinare il buon gioco alle vittorie".
Qual è il suo giudizio su Suzuki?
"L'ho visto una volta in Nazionale, stavo seguendo il suo compagno Endo che gioca da noi al Liverpool. Commentavamo i gol che aveva preso e mi chiedeva se fosse piazzato male ma risposi che è giovane, ha talento e, difatti, da quel momento sta crescendo tanto. Il club gli ha dato la possibilità di giocare nel campionato italiano, che è competitivo, secondo me sta crescendo insieme al Parma. Sta facendo bene".
La porta del Parma è in mani sicure?
"Non conosco il suo carattere però i giapponesi sono persone molto serie, affidabili e sanno fare il loro lavoro. Quindi penso proprio di sì".