Parma-Lazio, Cesari: "Il gol non era da annullare, Paterna al VAR non doveva intervenire"
Il match di domenica al Tardini tra il Parma di Pecchia e biancocelesti ha dato sì spettacolo, ma ha lasciato anche molto su cui discutere, in particolare su alcuni episodi arbitrali. Come dalle parole del Corriere dello Sport, Luca Zufferli è andato in tilt, giudicando diversi episodi malamente e subendo così diverse critiche. Tra coloro che hanno speso alcune parole al riguardo c'è anche l'ex arbitro Graziano Cesari, intervenuto in collegamento a Radiosei:
Parma-Lazio ed il gol di Rovella annullato?
"Penso che il calcio sia uno sport di contatto, soprattutto quando un arbitro ha la possibilità di vedere bene da una ridotta distanza".
Condizione migliore per giudicare anche la misura del contatto ed allora perché il VAR deve intervenire?
"Secondo me il gol non è da annullare, andava legittimata la decisione del campo. Paterna al VAR non doveva proprio intervenire perché quello non è un chiaro ed evidente errore. Non c’era motivo di cambiare decisione, completamento fuori luogo. Il calcio di rigore su Zaccagni non c’è mai, non vorrei che Zufferli sia stato condizionato dalla precedente situazione che ha penalizzato la Lazio. Questo dimostrerebbe il condizionamento del Var sul direttore di gara e sulla partita".
Era iniziata una nuova giocata dopo il contatto che ha portato all’annullamento?
"C’è chi dice intervento accidentale, chi sostiene il contrario. Tutto troppo soggettivo e discrezionale, una cosa semplice come il calcio è diventato difficile. Gli arbitri fanno fatica a prendere subito confidenza con i continui cambi di regolamento. Qui si tratta di avere dei compiti ben precisi che vanno rispettati. L’arbitro in campo deve giudicare e prendere decisioni. Poi, in caso di errori grossolani, deve intervenire l’assistente al VAR per correggere lo sbaglio. Il regolamento sta cambiando e si sta adattando al comportamento in campo ed alle proteste. Tutto il contrario con i presupposti iniziali del regolamento. Una categoria arbitrale muore nel momento in cui il tecnico dice dopo la partita di non voler assolutamente parlare del direttore di gara. Caso di Baroni dopo Parma".
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