La rinascita di Valenti: i fischi sono soltanto un lontano ricordo

16.04.2025 20:12 di  Simone Brianti   vedi letture
La rinascita di Valenti: i fischi sono soltanto un lontano ricordo
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© foto di Federico De Luca 2025

Il 31 gennaio 2025 è ormai un lontano e brutto ricordo per Lautaro Valenti. In quell'occasione, Parma-Lecce, il difensore argentino ha toccato, forse, il punto più basso della sua esperienza in crociato. Tutti ricorderanno il gestaccio in direzione dei tifosi gialloblu al momento dell'uscita dal campo dopo i fischi ricevuti dalla Curva Nord. Un paio di errori in fase difensiva, oltre a un tiro velleitario da 40 metri finito nel settore ospiti, sono bastati per far esplodere i sostenitori crociati. Il gesto è stato seguito poi dalle scuse pubbliche sui social da parte del centrale, anche se poi Pecchia ha preferito non mandarlo in campo contro Cagliari e Roma. 

A distanza di tre mesi, anche meno, è tutto un altro Valenti e la sua crescita è una manna per il Parma e per Chivu. È l'unico mancino presente in rosa, visto che Circati ha recuperato ma difficilmente potrà giocare da qui a fine campionato, ed è proprio per questo che il tecnico romeno ha sempre deciso di mandarlo in campo da titolare. Le sue idee sui centrali difensivi sono chiare e dalla sfida con il Bologna ha raccolto ben 7 partite consecutive dal primo minuto. Probabilmente per rivedere una striscia simile c'è da fare un salto indietro di due stagioni, in Serie B, ma è importante per lui e il club averlo recuperato mentalmente in vista del tour de force finale. 

Il Parma l'ha pagato ben 10 milioni dal Lanus nell'estate del 2021. Una cifra importante, soprattutto ai tempi vista la retrocessione in Serie B. Il suo percorso nel Ducato, poi, è stato a fasi alterne e il grave infortunio al ginocchio l'ha di fatto tolto dai radar per diversi mesi. L'anno della promozione è rientrato in campo col Catanzaro a giochi ormai fatti. Poche presenze ma con la consapevolezza di poter essere una pedina fondamentale anche in Serie A.

La conferma è arrivata, ma il modo di giocare di Pecchia, più dettato alla fase offensiva, lasciando spesso i difensori in difficoltà in campo aperto, non ha certo aiutato le sue caratteristiche. Non particolarmente veloce e più marcatore, per questo il lavoro e la scelta di Chivu di giocare più accorto sta mettendo in risalto le sue doti. Tanta garra, per dirla alla sudamericana, e diverse chiusure importanti. Può piacere o meno, ma è oggettivo quanto la sua crescita, nelle ultime gare, stia portando i risultati sperati.