Keita: "L'espulsione all'esordio? Troppa foga, errore stupido. Ho superato la delusione"
Dopo un inizio di stagione molto complicato, Mandela Keita in questo momento è tornato in Belgio, per un doppio appuntamento con la nazionale Under 21. Un'occasione per ritrovare un po' di fiducia prima di tornare a Parma e ritagliarsi uno spazio da protagonista. Il mediano crociato ha rilasciato un'intervista al portale olandese Het Nieuwsblad, assieme ad Arthur Vermeeren, suo ex compagno di squadra ai tempi dell’Anversa. Tra i temi trattati anche l'espulsione nell'amaro esordio contro l'Udinese: “L’esordio in Serie A? Cerco di dimenticarlo, perché prendere due gialli da sostituto è stato davvero stupido. Non sono un giocatore stupido, ma il fatto è che non vedevo davvero l'ora di dimostrare. Troppa foga. I primi due o tre giorni successivi non sono stati facili, ma ora ho superato la delusione. La stagione è ancora lunga, ho ancora tempo. Anche se sono arrivato in ritardo di qualche settimana e ora devo entrare in squadra il più velocemente possibile”. A rincuorarlo anche l'amico Vermeeren, che da Lipsia lo ha contattato per fargli sentire il proprio sostegno: “Non sapevo davvero se dovevo mandargli qualcosa o lasciarlo in pace. Gli ho dato un piccolo incoraggiamento dicendogli che cose del genere succedono e che dovrebbe vedere comunque il lato positivo, ci saranno molte altre opportunità”.
Mandela poi ha parlato della stagione che attende i ducali: "Obiettivo salvezza? Le nostre ambizioni personali sono un po' più alte, perché abbiamo davvero una buona squadra. Ma quello è l'obiettivo: si tratterà innanzitutto di rimanere umili, lavorare sodo e vincere le gare. Il mio italiano? Lo capisco però non lo parlo ancora bene. Capisco già molte cose, perché dal francese si possono ricavare molte parole e anche il parlato sta migliorando sempre di più, ma non riesco ancora a tradurre tutto".
Un passo indietro alla lunga estate, con la difficile trattativa che a fine mercato lo ha portato in Emilia: “È stata un'estate molto strana. Non esser convocato agli Europei è stata già una delusione, perché volevo davvero mettermi alla prova. L'addio all'Anversa? Mi sentivo pronto per una nuova fase della mia carriera e la società era d'accordo a lasciarmi andare, ma a patto che fosse alle giuste condizioni. Ecco perché c'è voluto molto tempo e non ero sicuro che il trasferimento sarebbe avvenuto. Ma alla fine sono felice che il Parma sia riuscito a prendermi. L'atmosfera ad Anversa era fantastica, soprattutto con i tifosi, ma avevo davvero bisogno di qualcosa di nuovo. Un nuovo paese, una nuova cultura, nuove persone… sono molto soddisfatto.”
In chiusura, un commento sulla mancata convocazione in nazionale maggiore e sul ritorno in Under 21: "Se hai già assaggiato i Red Devils, vuoi essere sempre selezionato. Ma qui ci sono anche giocatori molto bravi e possiamo metterci in mostra, per poi tornare in nazionale maggiore”.