Corazzi e il retroscena su Chivu: "Allena in 3 lingue, così ha toccato l'orgoglio di Pellegrino"

Emanuele Corazzi, direttore di Cronache di Spogliatoio, ha raccontato i retroscena del suo incontro con Cristian Chivu, allenatore che ha completamente trasformato il Parma dal suo arrivo: “Quando è venuto a trovarci in autunno, Chivu ci ha raccontato del suo infortunio, di come ha passato settimane una volta dimesso a prendere medicine e ad avere comportamenti che non riusciva a controllare, come quel gesto involontario alla curva della Roma. Ci ha raccontato che i ‘suoi fratelli’ Stanković e Materazzi lo proteggevano nello spogliatoio e sul campo, quando qualche attaccante saltava con i gomiti larghi per dargli fastidio.
Ci ha raccontato di quanto era a Roma: giocava con le infiltrazioni per un piede frantumato, lo fischiavano e lui vomitava all’intervallo. Aveva chiesto aiuto a uno psicologo. Chivu sa cosa significa rischiare di perdere tutto e si è messo in gioco completamente da allenatore. Ha vinto un campionato Primavera con l’Inter, ma non voleva essere etichettato come l’allenatore dei giovani. Ha raccolto la sfida del Parma. Ha fatto con Pellegrino quello che aveva fatto con Pio Esposito: gli sono bastati due allenamenti per intravedere qualcosa di speciale. Sono stato a vederlo, a Parma. Allena in tre lingue, switcha dall’italiano all’inglese al romeno.
Gli ho detto: “Alleni la Primavera, non una Prima Squadra”, osservando quanto è giovane la rosa. Mi ha raccontato di quanto sia importante tenere tutti sull’attenti: ogni venti minuti deve urlare con qualcuno. Lo ha fatto con Pellegrino mentre ero lì. «Hai paura, non ti butti nella mischia di testa». Reazione: due rimesse laterali e due gol dell’argentino. Finisce l’allenamento e se ne va senza fermarsi a calciare, arrabbiato. Ma l’orgoglio è stato toccato. La semina è faticosa, la raccolta sono i 3 punti con la Juventus”.
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