PL - Cardone: "Pecchia troverà i giusti equilibri. Ancora inespresso l'enorme potenziale di questa squadra"

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12.10.2024 08:26 di  Rocco Azzali   vedi letture
PL - Cardone: "Pecchia troverà i giusti equilibri. Ancora inespresso l'enorme potenziale di questa squadra"
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© foto di Federico De Luca

Per analizzare lo 0-0 di Bologna la nostra redazione ha deciso di contattare Giuseppe Cardone, che in qualità di doppio ex di entrambe le formazioni protagoniste domenica scorsa nel match del "Dall'Ara" ha espresso la propria disamina in merito alla gara contro i felsinei, effettuando inoltre alcune considerazioni rispetto l'avvio di stagione della squadra di mister Fabio Pecchia. Di seguito vi riportiamo l'intervista rilasciata da una delle bandiere gialloblù in esclusiva ai microfoni di ParmaLive.com:

Qual è il tuo giudizio rispetto la prestazione dei crociati nell'ultima gara? 
"Vista la situazione che si era andata a creare per via dell'inferiorità numerica, penso che il Parma sia riuscito a ottenere il massimo da questa trasferta. Quando rimani in 10 devi sapere soffrire e i ragazzi sono stati bravi a restare in partita, andando addirittura vicini al colpaccio nel recupero con il tiro di Mihaila. Il Bologna si è reso pericoloso prevalentemente sui calci da fermo e il fatto di non aver subito gol è un dato fondamentale dal quale ripartire. Grande merito va dato soprattutto a Suzuki che è stato bravo a sventare potenziali situazioni critiche nei momenti determinanti della sfida. Inoltre nel primo tempo sono state prodotte due occasioni da gol con Bonny al termine di un paio di buoni sviluppi di manovra, nei quali è stata attenta la difesa dei padroni di casa. Credo che il pareggio sia tutto sommato giusto e anche importante per la squadra ducale che era reduce dalla sconfitta piuttosto cocente contro il Cagliari dal peso non indifferente anche in termini di classifica".

Cos'è mancato al Parma in quest'avvio di stagione? 
"Penso sia soltanto una questione di dover trovare gli equilibri giusti all'interno della squadra, ma sono certo che sarà solo questione di tempo. La piazza ora dovrà cercare di essere un filo più equilibrata evitando di lasciarsi trascinare eccessivamente dai singoli eventi, perché Pecchia è un allenatore molto bravo e la società è presente: il binomio giusto per fare il salto di qualità. È vero che il Parma ha una storia molto importante, ma in questo campionato resta comunque una neopromossa ed è normale pagare un po' lo scotto del salto di categoria almeno inizialmente, soprattutto per un gruppo composto in larga parte da giocatori alla prima esperienza in Serie A".

Quanto potranno incidere gli errori di gioventù per una squadra che mira a salvarsi?
"Ci sono tanti aspetti sui quali poter migliorare, ma i margini ci sono tutti. Il potenziale è enorme e credo che sia anche comprensibile che per il momento la squadra non si ancora riuscita a esprimere il suo vero valore. Le formazioni che riescono a fare delle grandi stagioni sono quelle capaci di dare continuità alle prestazioni e a mio avviso con una maggior dose di esperienza il Parma potrà diventare una mina vagante del torneo".

La squadra potrebbe pagare il fatto di non disporre di un organico abbastanza profondo?
"Il fatto di poter disporre di tanti effettivi spesso può comportare un ulteriore lavoro per l'allenatore, chiamato a dirimere determinate situazioni che possono rivelarsi spigolose rispetto la gestione di tutti quei giocatori che in alcuni momenti potrebbero essere poco utilizzati. Poi è chiaro, quando arrivano gli infortuni diventa facile pensare che sarebbe stato opportuno avere qualche interprete in più in rosa, ma sono circostanze avverse dovute dagli imprevisti del caso. Sono convinto che la decisione del club di voler puntare su un gruppo coeso e affiatato come pare essere quello gialloblù sia stata la scelta corretta".

L'infortunio di Circati spingerà la dirigenza ad attingere dal mercato svincolati oppure verrà data fiducia al baby Leoni? 
"Bisogna anche capire quali prospetti tra gli svincolati potrebbero realmente dare un contributo significativo alla causa. Non penso che la politica del «prendere tanto per prendere» rispecchi la filosofia della proprietà. Piuttosto, invece, credo si possa ragionare di inserire gradualmente il giovane Leoni nei meccanismi della prima squadra. Nella sfortuna di aver perso per gran parte di questa stagione un giocatore fondamentale come Circati, quella di provare a valorizzare un investimento importante come quello sostenuto per il classe 2006 potrebbe rivelarsi la soluzione migliore per il Parma".

Come reputi l'ambiziosa filosofia di Krause di rincorrere l'obiettivo salvezza attraverso la linea-verde?
"Condivido la politica societaria del club. Puntare su giocatori iper-esperti non sempre ti da la garanzia di raggiungere la salvezza e gli esempi in tal senso sono davvero tanti. Inoltre facendo così non stai costruendo nulla, perché poi nel giro di un paio di stagioni sei ancora punto e a capo. A mio modesto parere andrebbe riconosciuto il merito al presidente Krause non essersi lasciato scoraggiare dopo i primi 2/3 anni di insuccessi sul piano sportivo e di aver tenuto duro nonostante le tante critiche e i mugugni della piazza che era impaziente di tornare al più presto in Serie A. Ora questo progetto sta concretamente dando prova di solidità dentro e fuori dal campo grazie anche allo stesso Pecchia che, da tecnico estremamente intelligente, è riuscito a dare un'identità ben precisa a un gruppo giovane al quale serviva il giusto tempo per ambientarsi a dovere".

Chi tra i giocatori crociati ti ha colpito maggiormente?
"Sono davvero parecchi i profili interessanti all'interno della rosa gialloblù. A me personalmente piace davvero tanto Bonny, ma anche Man sta facendo molto bene".

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