Circati: "Non vedo l'ora di affrontare il Milan. Maldini è stato il mio idolo"

21.08.2024 20:21 di  Tommaso Rocca   vedi letture
Circati: "Non vedo l'ora di affrontare il Milan. Maldini è stato il mio idolo"
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Alessandro Circati è stato ospite del canale americano CBS. Il centrale crociato ha parlato di diversi temi, a partire dalle emozioni provate nel debutto in Serie A contro la Fiorentina: "E' stato fantastico. Un sogno per un ragazzo che arriva dall'Australia, che si sposta dall'altra parte del mondo e fa tanti sacrifici per giocare in Serie A. Mi son ritrovato a stare lontano dalla famiglia a lungo per realizzare il  sogno di giocare in massima serie. Ho potuto esaudirlo questo weekend contro la Fiorentina, sono davvero entusiasta". 

L'idolo di Circati: "Son sicuro che qualcuno conosca Paolo Maldini (ride, ndr). Era fantastico, è stato il mio idolo fin da piccolo, lo vedo come il difensore ideale". 

Leicester, Brexit e Covid, fino a Parma: "E' stato un lungo viaggio fino alla Serie A, non semplice con il Covid e tutte le complicanze. Sono nato in Australia e son cresciuto giocando lì, all'età di 16 anni ho deciso di andare in Inghilterra al Leicester in prova. Sarei dovuto restare, ma c'è stata la Brexit, essendo minorenne non avevo un passaporto inglese e quindi non potevo restare. Son tornato in Italia perché non c'erano voli per tornare in Australia a causa del Covid, mi son stabilito dalla mia famiglia qui vicino a Parma. Ho deciso di allenarmi con il Parma e questo mi ha portato a restare, ora sono qui e non potrei esser più felice". 

C'è stato un momento in cui hai detto torno in Australia e rinuncio dopo tutte queste difficoltà?
"Non avevo nemmeno questa opzione, non potevo tornare in Australia. Potevano tornare solo un numero limitato di persone in Australia e il volo di ritorno per me era a marzo, al tempo era dicembre. Son rimasto quindi in Italia e mi son trovato ad accettarlo, non ci ho pensato e ho accettato la situazione, non mi son preoccupato e tutto è andato per il meglio, mi è stato offerto di restare qua e come detto ora sono qui". 

Il rapporto con l'Italia, paese d'origine della sua famiglia, e con l'Australia, dove è cresciuto: "Ottimo rapporto con entrambe le nazioni. La mia famiglia è italiana, ma son cresciuto in Australia e quindi mi sento più australiano rispetto ai miei genitori che si son spostato quando avevano 30 anni. Sono entrambe due nazioni fantastiche in cui vivere e in cui giocare, ho un ottimo rapporto con entrambe, sono cresciuto in Australia ma ho un ottimo rapporto con entrambe". 

Sulle raccomandazioni in vista della Serie A: "Nessuna raccomandazione. E' arrivato in Italia una settimana fa, è bello averlo qui. Lascia fare tutto agli allenatori e allo staff, lui mi guarda e mi segue, vivendo da vicino quello che magari non è riuscito a realizzare lui e ora sto vivendo io". 

Giocare ed esordire con Buffon: "Giocava con grande serenità, non ti caricava di pressione. Mi guidava per tutta la gara, soprattutto all'esordio, quando non sei così esperto e non sai cosa potrà succedere. Mi ha aiutato molte volte, anche dopo il debutto. Giocare con lui ti dava una sensazione di sicurezza e ti aiuta a credere in te stesso".

C'è più emozione ad affrontare squadre come il Milan?
"Sicuramente. Ho sempre sognato fin da bambino di giocare contro i top club italiani che hanno vinto tutto. Non vedo l'ora, sarà bello".