Ballotta: "Il segreto del mio Parma? Il mix tra giovani ed esperti in squadra"
Intervenuto al podcast di TuttoMercatoWeb "Storie di Calcio", Marco Ballotta è intervenuto per parlare del Parma di inizio anni Novanta, parlando anche del rapporto con i compagni che si è consolidato nel tempo. Di seguito le sue parole: "Avevamo vinto dei trofei magari inaspettati, non dico per la qualità della squadra, ma perché eravamo in Serie A solo da un paio d’anni. Vincendo subito trofei contro squadre titolate come la Juve o in stadi mitici come Wembley si era creato un bell’entusiasmo anche con la città, e tutt’ora continuo questo legame. Sono solo ricordi positivi, il nostro segreto era avere principalmente degli uomini prima che giocatori, c’era un mix tra giovani di qualità, come Brolin, Melli, Osio e Benarrivo che erano molto forti, poi giocatori più esperti come Apolloni, Minotti, ma anche stranieri come Grun, Brolin, che anche se era giovane era bravissimo, e Taffarel. Erano giocatori che presi singolarmente erano bravi, ma insieme si creava il mix giusto e di conseguenza i risultati arrivano. Il segreto forse era quello. Con Sandro (Melli) ci siamo conosciuti a Modena, abbiamo giocato qualche mese e poi ci siamo ritrovati a Parma, dove abbiamo giocato per 3 anni. Lì si è consolidato il rapporto, successivamente si è legata l’amicizia fuori dal campo, a volte ci rivediamo con quelli di Parma, ed è una bella cosa. Si parla, si ricordano aneddoti, vuol dire che c’era qualcosa di vero ed importante già all’epoca. Ai giovani di oggi dico che certi principi devono rimanere, bisogna sicuramente avere doti tecniche, ma anche quelle umane e non arrendersi mai. Le occasioni capitano a tutti, bisogna essere bravi a coglierle".
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