PL - Il ct dell'Ungheria Rossi: "Balogh pienamente recuperato. Pecchia può portarlo molto in alto"

17.10.2024 17:05 di  Alessandro Tedeschi   vedi letture
Fonte: a cura di Sara Gabriele
PL - Il ct dell'Ungheria Rossi: "Balogh pienamente recuperato. Pecchia può portarlo molto in alto"
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Dopo la sosta per le nazionali la Serie A torna a scendere in campo ed a Parma ha fatto da ieri ritorno il difensore ungherese Botond Balogh, convocato dall'Ungheria ma non sceso in campo in questa sosta. Abbiamo contattato il ct dell’Ungheria Marco Rossi che ha risposto ad alcune domande proprio sul calciatore classe 2002, sulla sua nazionale e sul Parma. Queste le sue parole ai microfoni di ParmaLive.com

A causa dell’infortunio Balogh non ha giocato in queste partite, che infortunio ha avuto ed ha pienamente recuperato?
"Secondo me ha recuperato in quanto l’infortunio risale all’ultima partita giocata con il Parma a tempo praticamente scaduto, Balogh è andato in contrasto, che è stato piuttosto articolato, ha subito diverse botte e non ha realizzato subito che tipo di problema avesse. È venuto poi al raduno e al primo allenamento ha avvertito un problemino al polpaccio dove aveva subito questo trauma nel contrasto e di lì abbiamo, con lo staff sanitario, provveduto a recuperarlo. Nella seconda partita in Bosnia era a disposizione in panchina ma non essendosi allenato per una settimana non ho ritenuto che fosse il caso di integrarlo. Credo che però sia totalmente ristabilito e a disposizione dell’allenatore Pecchia per la prossima partita di campionato".

In Serie A un inizio di campionato sempre da titolare per Balogh, quanto è cresciuto, dove può arrivare e a che punto è della sua crescita?
"È difficile dirlo perché è un giocatore ancora giovane, a mio parere ha margini di miglioramento ed è migliorato molto nell’ultimo anno, grazie essenzialmente al Parma, all’impiego che ne ha fatto, all’allenatore Pecchia e credo che il fatto che adesso giochi con buona continuità sta a dimostrarlo. Ha fatto bene, sta facendo bene e credo quindi che possa continuare a crescere".

L'Ungheria invece si è risollevata con quattro punti in questa sosta. Quali sono gli obiettivi per la sua Ungheria?
"Bisogna dire che noi che siamo per la seconda Nations League di seguito nella serie A della Nations che, ovviamente include tutti i migliori team d’Europa. Se siamo lì è perché ce lo siamo meritati. Ricordo che quando ho iniziato il mio lavoro qui, l’Ungheria era in serie C, siamo passati dalla C alla B, poi dalla B alla A che abbiamo conservato in maniera miracolosa perché eravamo nel girone con Inghilterra, Germania e Italia e siamo arrivati secondi dietro l’Italia; se il format fosse stato quello di adesso saremmo stati probabilmente direttamente alle finali ma, per aver perso in casa contro l’Italia siamo stati “estromessi” dalle final four. Però siamo in serie A e giochiamo di nuovo contro la Germania che è cresciuta molto, Olanda che ha dei giocatori stratosferici e quindi contro di loro ci sta di perdere, magari non con cinque gol di scarto come contro i tedeschi. Poi in casa abbiamo pareggiato con la Bosnia, una partita che avremmo strameritato di vincere. Abbiamo fatto sicuramente meglio dal punto di vista prestativo che ci conforta, ma sappiamo perfettamente che giocheremo di nuovo con Olanda prima e Germania poi".

Veniamo al Parma, che sensazioni ha dopo questa prima parte di stagione? Dove potranno arrivare i crociati?
"Dove potranno arrivare dipenderà molto da come si incastreranno prestazioni e risultati, io credo che finora il Parma abbia avuto un avvio di campionato sicuramente positivo, sotto entrambi gli aspetti, credo che gli manchi qualcosa. Se penso alla partita che poi ha perso con il Napoli, fino al 70’ stava vincendo, ci sono poi stati episodi non favorevoli che hanno portato a quel risultato. Credo che adesso il Parma sia in un certo senso in credito con alcuni episodi. Penso che l’obiettivo, per quello che abbiamo visto finora e per lo stato di forma di alcuni giocatori come Man, che è in un ottimo momento di forma, sia rimanere in Serie A, consolidarsi e poi eventualmente fare discorsi differenti a partire dall’anno prossimo. Dal momento in cui sei una neopromossa per la difficoltà che ha la Serie A in sé, mantenere la categoria sarebbe già un grande successo dal mio punto di vista".

Dove invece deve crescere e migliorare il Parma? Anche a livello di progetto e società.
"Non seguendo da vicino le vicissitudini non sono al corrente del piano, del programma della proprietà. Credo che per quello che si è visto dall’esterno ci sia una società ambiziosa che vuole cercare di riportare il Parma ai fasti degli anni ‘90, non sarà facile perché il calcio nel frattempo è cambiato, la geografia calcistica sta cambiando, però se c’è da un lato programmazione e dall’altro disponibilità economica oltre che ovviamente alle dovute competenze, credo che al Parma niente sia precluso e a Parma sembra che queste cose ci siano tutte. È chiaro che nel calcio non si può pensare di fare miracoli e di cambiare tutto dall’oggi al domani. Bisognerà avere pazienza, consolidarsi quest’anno, fare un programma di due o tre anni per cercare di arrivare nella prima parte del campionato e di rivedere quanto la cosa possa essere sostenibile a Parma".

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