PL - Rinaldi: "Ho Parma nel cuore. Potevo restare e fare il terzo portiere, ma per la Nazionale..."

09.11.2023 10:03 di  Rocco Azzali   vedi letture
PL - Rinaldi: "Ho Parma nel cuore. Potevo restare e fare il terzo portiere, ma per la Nazionale..."
© foto di Benaglia/ParmaLive.com

Oggi veste la maglia dell’Olbia, ma il suo cartellino è ancora di proprietà del Parma. Filippo Rinaldi, giovane portiere classe 2002 nativo di Montecchio Emilia, è di recente entrato per la prima volta nell’elenco dei convocati del ct della Nazionale Under 21 Carmine Nunziata. Le sue prestazioni con la compagine sarda hanno acceso su di lui i riflettori azzurri e la nostra redazione ha voluto scambiare due chiacchiere con il prodotto del vivaio crociato. Di seguito vi proponiamo l’intervista in esclusiva a Filippo Rinaldi ai microfoni di ParmaLive.com.

Come ti sei sentito quando hai saputo della chiamata da parte dell'Italia Under 21?
"È stata un'emozione indescrivibile, nonostante non fosse la prima volta che venissi convocato in Nazionale. Ho fatto tutto il percorso dall'Under 17 all'Under 20, ma era un anno che non venivo chiamato. È stata una notizia anche un po' inaspettata, se vogliamo, sono rimasto stupito per metà diciamo, perché sono consapevole di star facendo una buona stagione qui ad Olbia".

Quanto ha inciso nella convocazione, secondo te, il fatto di aver trovato continuità di prestazioni con la maglia dell'Olbia?
"Tanto, sapevo che per il mio percorso di crescita sarebbe servito avere maggiore continuità rispetto gli scorsi anni nei quali mi è mancata soprattutto per via di qualche infortunio. Per questo ho insistito per trovare una soluzione in prestito: per andare in Nazionale serve giocare nella propria squadra, in particolar modo per il ruolo del portiere".

Come ti stai trovando in Sardegna?
"Molto bene, avevo avuto diverse chiamate quest'estate, ma quando è arrivata quella dell'Olbia ho accettato subito. Dopo le prime parole scambiate con il direttore sportivo mi sono subito convinto ed ora le sto riscontrando con i fatti. È una realtà tranquilla ed ambiziosa dove nella quale un giovane può crescere al meglio".

Uno dei tuoi compagni di squadra è una nostra vecchia conoscenza: Daniele Dessena. Cosa ci puoi dire di lui?
"Daniele è uno dei giocatori con maggior esperienza in squadra, si vede che ha giocato in categorie superiori. A livello tecnico e umano è fondamentale per l'Olbia".

Quali sono gli obiettivi che ti sei posto in questa stagione?
"Come squadra puntiamo a salvarci il prima possibile. Stiamo facendo discretamente bene, anche se ci manca qualche punto, poi una volta raggiunta la salvezza vedremo. A livello personale l'obiettivo è giocare più partite possibili al meglio".

Quali, invece, quelli a lungo termine? Ti piacerebbe un giorno tornare a vestire la maglia crociata?
"Il mio sogno sarebbe quello di giocare in Premier League un giorno, ma tornare a Parma è senza dubbio l'obiettivo principale. Già quest'estate c'era stata la possibilità di restare come terzo portiere, ma ero convinto che trovare una piazza dove avere continuità di minutaggio sarebbe stata la scelta migliore per la mia crescita. Parma per me è una seconda famiglia, qui sono cresciuto calcisticamente parlando sin dall'Under 15: mi piacerebbe tanto tornare, già dall'anno prossimo magari, ma me lo dovrò guadagnare".

Hai trascorso parte del ritiro estivo con il Parma: come ti è sembrata la squadra?
"Sono rimasto veramente impressionato dalla qualità della squadra: secondo me può fare grandi cose. Quando riesco guardo sempre le partite del Parma e si vede che è nettamente sopra la media del campionato, lo sta dimostrando. È in testa meritatamente".

Come ti sei trovato con i compagni nel periodo insieme? C'è qualcuno con cui hai legato maggiormente?
"Ero in stanza con Begic in ritiro, che già conoscevo dall'anno precedente quando ci eravamo scontrati in campionato. Poi conoscevo già Edo (Corvi, ndr) dalle giovanili, al quale sono sempre stato legato. Ho trovato un gruppo molto unito con un bel clima all'interno: anche questo è un fattore importante se si vogliono raggiungere grandi traguardi".

Chi, tra i giocatori del Parma, ti ha colpito di più?
"Chichizola per il carisma e la qualità che ha. Non lo conoscevo, ma mi ha davvero impressionato. A livello umano mi ci sono trovato davvero bene, mi ha sempre fatto sentire parte del gruppo. Un altro è Dennis (Man, ndr), che con la Serie B centra davvero poco: ha doti impressionanti che sono sotto gli occhi di tutti".

C'è stata competizione tra te, Edoardo Corvi e Martin Turk?
"Vera competizione no: ci conosciamo con entrambi ormai da 4/5 anni, abbiamo trascorso tanto tempo insieme nel Settore Giovanile. Ci siamo sempre tutti allenati al massimo. Entrambi sono molto forti e sono sempre stati uno stimolo per me per fare meglio: diciamo che c'è sempre stata una sana competizione tra compagni di squadra per migliorarsi l'un l'altro".

Come ti sei trovato nel Settore Giovanile ducale?
"È stata la mia fortuna crescere a Parma. Ho avuto il piacere di avere allenatori e preparatori bravissimi che mi hanno consentito di essere qui oggi. Ho sempre sentito la fiducia dei vari direttori che si sono succeduti nei vari anni. Ho sempre trovato un clima sereno che mi ha consentito di crescere al meglio. Sarò sempre grato al Parma per il percorso che mi ha fatto fare, la porterò sempre nel cuore".

Pensi che il Parma possa centrare la promozione in questa stagione?
"Sono superstizioso e non voglio dire nulla, ma ci sono tutti i presupposti per poterlo fare...".

Un giocatore a cui ti ispiri.
"Direi Guglielmo Vicario, per il percorso che ha fatto. Come dicevo prima, sogno la Premier, e lui ci è riuscito. Ha fatto la gavetta ed un percorso che ammiro particolarmente".

Cosa ti manca di Parma?
"Il cibo, tanto (ride, ndr). Allenarsi a Collecchio ti fa sentire un giocatore di Serie A, mi manca un po' questo".

Una domanda extracampo: se non fossi un calciatore, cosa avresti voluto fare nella vita?
"Non ci ho mai pensato veramente, ho sempre sperato che il mio sogno di diventare un calciatore si potesse realizzare. Pensandoci adesso, forse, mi sarebbe piaciuto aprire un impianto sportivo: campi da padel, da calcio, ecc...".

In chiusura, un aneddoto legato alla figura di Gianluigi Buffon che ti è rimasto impresso.
"Io ho avuto la fortuna/sfortuna di allenarmi con lui soltanto 10 giorni perché poi sono andato via in prestito: mi sarebbe piaciuto trascorrere una stagione intera con lui. Al di là delle qualità tecniche impressionanti che sono state sotto gli occhi di tutti, mi ha colpito la sua etica del lavoro. Nonostante abbia giocato con i giocatori più forti del mondo, mi ha dato tante attenzioni: mi correggeva, mi dava tanti consigli, è stato veramente emozionante per me. Queste sue qualità penso che siano state fondamentali per la carriera straordinaria che ha fatto".

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