Alberto Di Chiara: "A Parma ci fu un incastro irripetibile in un contesto di enorme qualità"
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l'ex difensore del Parma Alberto Di Chiara ha parlato dei successi con la maglia crociata, in una epopea irripetibile: “Fu un incastro perfetto e irripetibile in un contesto di enorme qualità. C’era un grande allenatore come Nevio Scala, che per modi e metodologie mi ricorda l’Ancelotti di adesso. Sono ancora in contatto con Grun, Couto, Melli, Benarrivo e altri: un gruppo bellissimo“.
I rimpianti.
“Il Mondiale del 1994: avevo fatto tutte le qualificazioni. Poi Sacchi decise di portare un centrale in più e un terzino in meno. Così in America andò Minotti, bravissimo compagno del Parma, e non io. E poi lo scudetto, anche perché a quei tempi era l’unica strada per giocare la Coppa dei Campioni. Il Parma era forte in tutti i sensi. Bettega chiese a Tanzi il mio trasferimento in cambio di soldi e metà cartellino di Del Piero. Tanzi rifiutò. Magari, se avesse accettato, la mia storia sarebbe cambiata“.