Esordio in Serie A per Leoni. L'opinione di tre prodigi della storia del Parma a PL

13.11.2024 20:21 di  Tommaso Rocca   vedi letture
Esordio in Serie A per Leoni. L'opinione di tre prodigi della storia del Parma a PL
© foto di ParmaCalcio1913

Sabato a Venezia, Giovanni Leoni ha fatto il proprio esordio in Serie A. Un momento speciale alla prima apparizione in maglia crociata per l'ex Sampdoria, che è diventanto il decimo giocatore più giovane a debuttare in maglia gialloblu in massima serie. Per l'occasione, abbiamo contattato Manuel Saccani, Daniele Paponi e Matteo Mandorlini per avere un commento da chi, in carriera, ha vissuto un'esperienza simile. Saccani infatti è stato il terzo più giovane debuttante in maglia crociata in Serie A, seguito proprio nell'ordine da Paponi e Mandorlini. Queste le loro parole, ai microfoni di ParmaLive.com

Saccani: "Ho esordito nei tempi dei fuoriclasse allenati da Malesani, mi ero allenato un po’ con loro, poi quando sono rientrati tutti i giocatori infortunati della rosa sono tornato in Primavera. È stato quindi un po' un fulmine a ciel sereno, come dicevo. Nel caso di Leoni ho visto che ha fatto bene, ha giocato bene e potrebbe essere chiamato in causa altre volte. Il mio consiglio è quello di rimanere con i piedi per terra, di allenarsi bene e dare il massimo che può".

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Paponi: "Il consiglio che gli posso dare è di continuare a lavorare anche di più di quello che faceva fino ad ora, perché si può arrivare in Serie A, ma il difficile è restare nella categoria continuando a migliorarsi. Inizialmente ci sono l’emozione del debutto, l’adrenalina e la voglia di fare: le pressioni arrivano dopo, quando vedi che in quella categoria ci puoi stare e allora devi fare di tutto per meritartelo".

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Mandorlini: "L’unica cosa che mi sento di dirgli è di godersela il più possibile. Di rimanere tranquillo perché in fin dei conti non cambia nulla, è sempre lo stesso gioco e le pressioni sono solo cose esterne. Deve rimanere concentrato, umile, lavorare e cercare sempre di allenarsi al cento per cento, di dare il massimo anche perché la carriera del calciatore non è così lunga e quando si parte così presto è molto facile anche scendere in un attimo". 

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