La politica dei piccoli passi è quella giusta, specie per chi non sa vincere gli scontri diretti. Ora dieci giorni decisivi per alzare la condizione

C'è chi avrebbe preferito un all in sulla gara di Monza, con la squadra ad attaccare in modo totale sin dal primo minuto per andare a caccia di tre punti che avrebbero allontanato in modo sostanziale il terzultimo posto in classifica, rischiando anche di prenderne zero con l'obiettivo di fare un salto importante in graduatoria, forti della presunta superiorità tecnica rispetto all'avversario. Io, pur non avendo apprezzato particolarmente la partita dell'U-Power Stadium, invece sono soddisfatto di quanto Chivu ha saputo costruire nelle sue 4 partite da allenatore del Parma: provo dunque a guardare al lavoro del tecnico complessivamente, non volendomi concentrare solo sull'ultima partita (per quanto un mese sia comunque un metro di giudizio estremamente piccolo). Da quando è arrivato Chivu è secondo in classifica (5 punti, qui la classifica) considerando le squadre in lotta per la salvezza, considerando anche che il Parma arrivava da un disastroso filotto di 4 sconfitte di fila (0 punti, ovvio). Piccoli passi insomma, due pareggi e una vittoria in quattro gare, la politica giusta se chi sta 'intorno' a te ha dimenticato come si vince: muovere la classifica sempre, non c'è alternativa se sei allergico alla vittoria negli scontri diretti.
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Adesso serve lavorare con grandissima intensità senza illudersi minimamente che fare un punto a Monza o contro il Torino possa bastare per salvarsi, anche perché puntare sulle sfortune altrui è un modo perfetto per fallire. Gli scontri diretti tra le altre squadre possono rapidamente rivoluzionare la classifica di cui abbiamo parlato sopra, per cui il Parma dovrà cercare di fare punti sempre, che di fronte ci sia l'Inter, la Juve o il Napoli. Lo scontro diretto contro l'Hellas non sarà decisivo, ma ovviamente molto importante, quello con l'Empoli è così lontano che è assurdo anche parlarne. Paradossalmente il Parma potrebbe arrivarci con 6-7 punti di vantaggio o anche dietro in classifica rispetto alla squadra di D'Aversa: ci penseremo allora.
In queste due settimane senza gare l'obiettivo deve essere uno e uno soltanto: recuperare il maggior numero di infortunati possibili e soprattutto presentarsi all'ultimo quarto di stagione in condizione scintillante o comunque migliore possibile, penso per esempio a chi come Estevez e Bernabè è stato costretto a tornare in campo dopo lunghi infortuni, che hanno inevitabilmente tolto ritmo e fiducia. Avere lo spagnolo nella sua versione di inizio stagione, sarebbe davvero importantissimo per avere un vantaggio rispetto alle avversarie in questo finale di stagione, perché nessuno mi toglie dalla testa che Adrian possa essere per il Parma quello che Nico Paz è diventato per il Como.