Frey: "Quand'ero al Parma mi voleva il Bayern, ma non me la sono sentita"
In un'intervista rilasciata al portale L'Ultimo Uomo, l'ex portiere di Inter, Fiorentina e Parma Sebastien Frey ha parlato della sua autobiografia "Istinto puro", ma anche di alcuni episodi della sua carriera, anche legati al Parma. Di seguito un estratto delle sue parole: "Se il mio istinto mi ha mai tradito? Mai, sia in porta che nelle scelte di carriera. Non rimpiango niente perché ho sempre deciso in autonomia, consultandomi con il mio procuratore che è stato come un padre, ma l’ultima parola è spettata a me, ho fatto di testa mia. L’unica volta in cui forse sono stato condizionato, è stata quando ero al Parma e vengo a sapere che mi vuole il Bayern Monaco. Ne ho parlato con la mia ex moglie, che non mi avrebbe seguito in Germania perché non le piaceva, quindi avrei avuto la famiglia lontana, con due figli piccoli. Non me la sono sentita, ma con il senno di poi sono bravi tutti".
Probabilmente, se avessi fatto altre scelte, avresti vinto di più, ma hai sempre dato la priorità all’affetto e al calore dei tifosi, in piazze in cui sapevi di poter essere protagonista, rispetto che ai trofei.
"Di portiere in campo ce n’è uno per squadra. All’apice della mia carriera non mi sarebbe interessato andare a fare la riserva in un club blasonato, vincendo venti trofei senza essere protagonista. Ho scelto un ruolo che potesse farmi sentire speciale, ho voluto viverlo fino in fondo. E non è un caso che io sia nella Hall of Fame della Fiorentina e nelle Leggende di Parma e Inter: si vede che dove sono andato ho lasciato un segno e questo, per me, vale di più di un trofeo. Si ricordano di me non perché ho vinto, ma per quello che ho rappresentato, che è un sentimento più profondo e difficile da suscitare. Restare nel cuore dei tifosi, e non solo, anche degli avversari, perché ti sei fatto apprezzare anche come persona, ha un valore inestimabile".