A Udine con umiltà, la parola d'ordine rimane compattezza. Una vittoria non cancella gli ultimi due mesi, ora serve continuità
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Il Parma è atteso dall'esame Udinese. Una sfida davvero delicata, che potrà dirci tanto sulla stagione dei crociati. E' vero che qualunque risultato arriverà sarà presto per giudicare l'operato di mister Chivu, ma una prestazione nuovamente convincente darebbe continuità alla vittoria di settimana scorsa contro il Bologna, indirizzando una stagione che si era messa sui binari sbagliati. Non solo per i risultati, ma anche e soprattutto a livello di entusiasmo e fiducia in un gruppo che sembrava in difficoltà. La scossa è arrivata con il cambio in panchina e la vittoria contro il Bologna è stato il modo migliore per iniziare questo nuovo corso. Ora però, per dare ulteriore spinta a questa nuova ventata di positività, servono punti. La gara di settimana scorsa non può restare un episodio isolato, ma deve trovare riscontri già dalla sfida contro i bianconeri. Un incontro di difficile lettura, ma nel quale è lecito aspettarsi un Parma con lo stesso atteggiamento visto contro il Bologna. Mister Chivu lo ha detto dal primo giorno in cui è arrivato: dovuta attenzione sul piano tecnico-tattico, ma priorità all'aspetto psicologico.
La sfida di sabato gli ha dato ragione. Il Parma non ha certo brillato per gioco espresso, ma arrivati a questo punto della stagione ciò che conta sono solo i punti. I crociati hanno vinto grazie ad una prestazione da coltello tra i denti, con quella giusta dose di cattiveria e caparbietà che sono cruciali per il mantenimento della categoria. Ed è proprio su questo che bisogna insistere, tirando fuori quel qualcosa in più contro l'Udinese. Chivu confermerà il 4-3-3 con Estevez in mediana, pronto a sacrificarsi per dare sostegno e copertura alla difesa. Una mossa necessaria, per aiutare un reparto rimasto finora troppo esposto. Fondamentale muoversi con cautela e monitorare con attenzione le condizioni dell'argentino, anche e soprattutto viste le condizioni di Hernani e Bernabé. Il brasiliano presto sarà nuovamente a disposizione di Chivu, mentre per lo spagnolo bisognerà attendere qualche settimana in più. Una pesante defezione, che priva il centrocampo dell'uomo capace di dettare i tempi e dare qualità alla manovra del Parma. L'assenza del numero dieci è stato un tema in questa stagione, con la squadra che sotto la gestione Pecchia ha faticato a ritrovarsi senza lo spagnolo. Ora però nemmeno Chivu avrà Bernabé e quindi dovrà valutare soluzioni alternative.
La soluzione potrebbe essere ancora una volta nell'atteggiamento. Servirà una corsa in più per i compagni, un'ulteriore assunzione di responsabilità per ovviare a questa assenza. Contro il Bologna è stato così e la squadra, a costo di perderne in qualità, si è riorganizzata trovando le contromisure ai rossoblu. E' giusto così: consapevoli delle difficoltà, bisogna essere umili ma allo stesso tempo in fiducia, con ritrovato coraggio. Un aspetto chiave sarà ancora una volta legato alla compattezza: un concetto che mister Chivu ha ripetuto spesso dal suo arrivo e da cui questo Parma non può prescindere. L'unico modo che hanno i crociati per limitare i rischi è stare compatti, per riuscire ad aiutarsi tra reparti e trovare un giusto equilibrio tra la spinta verso l'offendere e l'esigenza di difendere. Mister Chivu lo sa bene e lo ha dimostrato, ora però c'è l'obbligo di dare continuità. Senza paura, con grande umiltà ma anche con la consapevolezza di poter fare il colpaccio a Udine. La gara contro il Bologna non può essere un episodio isolato...