Quando un'idea azzeccata diventa una scelta sbagliata. Chivu ha saputo subito rimediare, come si presenterà domenica a Firenze?

Il grande pareggio contro l’Inter ha cambiato la prospettiva del finale di stagione del Parma. Se nella realtà non è di certo un solo punto a spostare gli equilibri salvezza, con ancora diverse partite da giocare, dall’altra però è stato un pareggio che ha riportato fiducia e dato coraggio. Quest’ultimo sarà decisivo per le sfide contro le big che attendono i crociati. Questo punto ha anche riacceso i riflettori del campionato sul Parma. Come di consueto, le attenzioni vengono rivolte quando si gioca contro le big. Un punto contro la capolista è stato di certo un buon modo per tornare al centro del dibattito, ma a prendersi la scena è stato anche mister Chivu. La sfida contro la sua ex squadra è stata la prima contro una squadra del blasone dell’Inter per il nuovo tecnico crociato. A finire sui titoli dei giornali è stata la sua ammissione di colpe: Chivu si è preso la responsabilità per il primo tempo disastroso di Almqvist, chiamato a compiti difensivi che lo hanno messo in difficoltà. Per chi non ha seguito con particolare attenzione il Parma nelle ultime settimane, le parole di Chivu hanno stupito per l’onestà mostrata. Tuttavia, per chi segue quotidianamente la squadra ducale, queste parole non sono state più di tanto una sorpresa. Chivu ha dimostrato di essere una persona umile e schietta fin dal suo primo giorno in Emilia e queste qualità gli vengono riconosciute nel modo di rapportarsi con la stampa, in tutte le dichiarazioni e anche nella gestione del gruppo.
Questi valori sono quelli che, con ogni probabilità, hanno permesso a Chivu di entrare nella testa di un gruppo demotivato e impaurito, ridando fiducia ed energia. Il volto del Parma è cambiato e la squadra lo dimostra in campo, con un nuovo atteggiamento che ha conquistato i tifosi. Torniamo però sul tema della conferenza post Inter, ovvero la scelta di schierare Almqvist in quella posizione. Chivu ha difeso il ragazzo, tutelandolo dalle critiche e addossandosi le responsabilità. In effetti, contenere le discese di Dimarco non era di certo un compito semplice per un giocatore prettamente offensivo come lo svedese. La propensione al sacrificio non è bastata a coprire delle lacune difensive, che il Parma ha pagato a caro prezzo. Chivu ha ammesso di aver messo in difficoltà la squadra, ma questa scelta va analizzata prima di bocciarla a priori. Mi sento di dire infatti che l’errore sia stato fatto nella scelta degli interpreti, ma che l’idea di base fosse corretta. Cosa c’era alla base di questo schieramento? L’intenzione era quella di gestire l’ampiezza dell’Inter, che sulle fasce attacca sempre con grande pericolosità. Il Parma al contrario, fin da inizio stagione, ha proprio sofferto contro le difese a tre, non riuscendo a gestire gli spazi creati dallo schieramento avversario. Chivu quindi, conscio delle difficoltà avute contro questo tipo di avversario, ha provato ad arginare in questo modo le discese avversarie, cercando di garantire maggiore copertura in ampiezza.
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Una scelta a mio avviso azzeccata e che trova riscontri anche nell’evoluzione della gara nella ripresa. Vero, l’inerzia della partita era cambiata e l’Inter era in difficoltà, ma l’inserimento di Leoni con conseguente avanzamento di Delprato ha funzionato. Il capitano non avrà spiccate doti offensive, ma in quella posizione ha garantito ottima copertura, permettendo anche di inserire qualche elemento offensivo in più. La domanda, quindi, sorge spontanea: contro la Fiorentina, che difende a tre, che assetto sceglierà Chivu? Le tante assenze sulle corsie potrebbero condizionare le scelte. Con Almqvist squalificato, in caso di ritorno al 4-3-3 potrebbe essere il turno di Ondrejka per la prima volta dall’inizio. Intanto a Collecchio si valuta se Cancellieri riuscirà a recuperare almeno per la panchina. Resta però valida anche l’alternativa del 3-5-2, con un esterno vicino a Bonny oppure, perché no, anche con Pellegrino in coppia con Bonny. I due hanno dimostrato di funzionare bene assieme, ma finora Chivu ha preferito far subentrare uno dei due, per dare una svolta con forze fresche. Domani però, con diverse situazioni da valutare, potrebbe essere l’occasione giusta: Chivu deve scegliere, sempre con il suo imperativo di non creare confusione alla squadra.
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