Ancora una manciata di punti, poi fuori la penna per il rinnovo di Chivu. L'ultima grande prova per convincere Krause: salvarsi con l'infermeria affollata

26.04.2025 00:00 di  Tommaso Rocca   vedi letture
Ancora una manciata di punti, poi fuori la penna per il rinnovo di Chivu. L'ultima grande prova per convincere Krause: salvarsi con l'infermeria affollata
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La vittoria contro la Juventus, la seconda della gestione Chivu, ha riacceso definitivamente l'entusiasmo della piazza. Una serata perfetta, o quasi, che restituisce davvero tantissimo ai crociati. Si tende a dire che ogni vittoria abbia lo stesso valore, ma questa volta possiamo rompere questo dogma: non sono solo tre punti. La gara di ieri per i tifosi valeva molto di più e vedere i crociati tornare a vincere al Tardini contro i rivali della Juventus, a dieci anni di distanza dall'ultima volta, è stata una soddisfazione che ha mandato in visibilio il popolo gialloblu. Questa vittoria, però, valeva di più anche per la squadra: era un momento d'oro, c'era da difendere l'imbattilità tra le mura amiche, che regge dall'arrivo di Chivu in panchina, e, soprattutto, c'era da approfittare dei passi falsi della avversarie. Detto, fatto. Il Parma ha vinto, si è portato a sei punti di vantaggio sulla zona retrocessione, allungando su tutte le rivali, e soprattutto lo ha fatto con una prestazione di cuore, consapevolezza e anche qualità. 

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Attenzione, infatti, ad appendersi solo al risultato. I tre punti sono arrivati grazie ad una grandissima prestazione, con un collettivo che ha esaltato ogni singolo. Non me ne voglia Tudor, ma a differenza di quanto da lui dichiarato, a mio avviso il pareggio non era il risultato giusto. Il Parma ha giocato molto meglio della Juventus e ha pienamente meritato i tre punti. Venendo poi alla sostanza, ciò che contava era avvicinarsi allontanarsi dalla zona retrocessione. Dopo tanti piccoli passettini, il Parma ha fatto un balzo in avanti e ora, come anticipato, la classifica sorride: con cinque gare da giocare, basta una manciata di punti per archiviare il discorso salvezza, forse anche solo una vittoria. Non sarà semplice, ma i segnali lanciati dal Parma sono molto confortanti e l'unico errore da evitare ora è peccare di presunzione: Chivu lo ripete, umiltà, piedi per terra finché non si è raggiunto l'obiettivo. 

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Se per la squadra c'è, come giusto che sia, il divieto di guardare troppo avanti, noi possiamo permetterci un piccolo strappo alla regola. Non fraintendete, la priorità restano questi ultimi punti da conquistare per salvarsi, che non ci regalerà nessuno, ma, una volta centrato l'obiettivo, la prima cosa da fare sarà premiare chi sta facendo davvero la differenza. Non sarà d'accordo con noi, vista la sua umiltà e la sua grande attenzione nel riconoscere i meriti della squadra, ma il vero uomo in più ora è davvero mister Chivu. Arrivare in una situazione così delicata e difficile, rimpiazzando un allenatore che a Parma ha comunque ottenuto una grande promozione, non era semplice. Soprattutto se sei alla prima esperienza e arrivi nello scetticismo della piazza. Chivu però ha pensato solo a lavorare con attenzione e finora il suo operato è stato praticamente perfetto, sotto tutti i punti di vista. 

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Come premiare l'ottimo lavoro svolto? Semplice, aspettare la salvezza e poi preparare il rinnovo. Una scelta logica, che non sarebbe dettata solo dal risultato, ma dall'analisi dell'operato di Chivu. Un allenatore che si è dimostrato versatile, molto bravo nella gestione dei rapporti umani con la squadra e con l'ambiente esterno, e che soprattutto ha sempre cercato di estrarre il massimo da quello che aveva, andando incontro al gruppo e al di là di ogni pre-concetto. In caso di permanenza in massima serie, deve esser lui l'uomo al comando del Parma nella prossima stagione. Prima però, per meritarsi la riconferma, resta l'ultimo scoglio da oltrepassare: devono arrivare gli ultimi punti per la salvezza e andranno ottenuti senza Vogliacco, Bernabé ed Estevez, che difficilmente rientreranno in tempo per le ultime gare di stagione. Assenze pesanti, che costringeranno Chivu a rivedere i suoi piani. Arriva quindi ora l'ultima grande prova per dimostrare a Krause e a Cherubini di meritare il rinnovo: risistemare la squadra e centrare la salvezza. 

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