Chi inizia bene è a metà dell'opera, si dice, ma il Parma non ha ancora fatto nulla. Le prossime quattro gare possono pesare tantissimo
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Alzi la mano chi pensava che Cristian Chivu avrebbe debuttato sulla panchina del Parma con una vittoria nel derby con il lanciato Bologna di Vincenzo Italiano. Certo, sicuramente qualcuno che avrà scommesso sul giovane tecnico rumeno ci sarà stato, società in primis. Ma la nomina di Chivu non aveva certo estasiato la maggior parte del pubblico di fede crociata, che aveva sperato in un allenatore navigato e conoscitore della Serie A. L'ex difensore, alla prima da allenatore tra i grandi, ha però fatto quello che tanti avrebbero fatto: ovvero il normalizzatore. Si è basato sull'adagio prima non prenderle, ha provato a lavorare sulla testa dei giocatori, riorganizzando la difesa e cercando di colpire il Bologna in contropiede. Missione riuscita. E poco male se anche la fortuna si è messa per una volta dalla parte del Parma, visto il rigore assegnato ai crociati (secondo molti generoso) concesso per il mani di Beukema e la mancata espulsione di Cancellieri. La fortuna aiuta gli audaci, si dice, e, tanto per citare un altro detto, chi ben comincia è a metà dell'opera. Bisogna però anche evitare di cadere in un quarto detto, quello che recita chi si loda s'imbroda. Sì, perché di fatto il Parma ancora non ha fatto praticamente nulla, se non di lasciare momentaneamente la patata bollente del terz'ultimo posto all'Empoli dell'ex D'Aversa.
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Ma questo Chivu lo sa bene, non tanto per la sua esperienza da allenatore quanto per quella da giocatore. Si continuerà a lavorare a testa bassa, per riportare autostima nei giocatori e - cosa da non sottovalutare - anche per sopperire all'assenza di Bernabé, nuovamente perso dal tecnico rumeno dopo appena 4 minuti dall'inizio del derby con il Bologna. Insomma: bene la vittoria, ma non è certo questo il momento di abbassare la guardia. Anche perché le prossime quattro partite assumono un'importanza veramente capitale: non sono ancora, badate bene, decisive nello stretto senso del termine. Però va da sé che, se il Parma ha un calendario abbastanza complicato di fronte a sé, le prossime sono ancora abbastanza alla portata della formazione emiliana. Udinese in trasferta, Torino in casa, e poi ancora le due trasferte consecutive contro Monza ed Hellas Verona potrebbero dire molto sul prosieguo del campionato dei crociati, i quali sperano di portare a casa un bel po' di punti da queste gare e invertire così (almeno parzialmente) il trend delle tante sconfitte patite in scontri diretti. Non è tempo di tabelle da fissare, ma non bisogna lasciare nulla al caso: e centrare una vittoria anche contro l'Udinese, quella sì che sarebbe davvero una seconda, grande iniezione di fiducia.