Pederzoli lo ha fatto capire: il centravanti da 20 gol non arriverà, Pecchia ha bisogno di altro. Davanti qualcosa verrà fatto, ma non attendiamoci il bomber
Martedì mattina, nella sala stampa del Mutti Training Center di Collecchio, si è tenuta la conferenza della presentazione ufficiale di Valeri, ovvero il primo - e attualmente anche unico - nuovo acquisto del Parma formato 2024/2025. Al fianco del laterale difensivo arrivato dal Frosinone, come di consueto, era presente anche Mauro Pederzoli al fine di introdurre il botta e risposta tra i giornalisti accorsi e il ragazzo. Il direttore sportivo gialloblù ha inoltre colto l'occasione per fornire vari chiarimenti in merito ad alcune domande relative le strategie di mercato che il club ducale ha deciso di ottemperare nel corso della sessione trasferimenti. Pur sempre mantenendo un certo riserbo riguardo tempi d'azione ed eventuali colpi in canna, il dirigente crociato ha comunque illustrato e ribadito quelle che vogliono essere le modalità d'intervento che la società ha battezzato di voler perseguire durante questa finestra estiva. Tra i diversi quesiti avanzati dagli inviati sul posto, il nostro evidenziatore ha voluto mettere in risalto la domanda inerente il tanto discusso tema del centravanti. In questo preciso caso Pederzoli ha replicato spiegando che avrebbe preferito parlare di questioni attinenti all'intero reparto avanzato, evitando quindi di limitarsi al mero concetto della classica prima punta, visto e considerato anche lo stile di gioco al quale mister Pecchia ci ha abituati a concepire l'assetto tattico in questi due anni di guida.
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A tal proposito, nonostante i numerosi terminali d'attacco accostati ai nostri colori in quest'ultimo periodo avrebbero potuto far credere il contrario, probabilmente non c'era da scomodare Nostradamus per prevedere che il compito degli uomini di Krause non sarebbe stato quello di andare alla ricerca di un vero numero nove da consegnare al tecnico (come già ipotizzai un mesetto fa... fai clic QUI per rileggere la profezia). Piuttosto invece era plausibile attendersi poche, ma mirate mosse utili ad alzare il livello di competizione su tutto il fronte offensivo, tali da consentire all'allenatore ulteriori valide opzioni sulle quali poter fare affidamento in quella che sarà la stagione alle porte. Sin da subito non ho mai pensato che il Parma sarebbe andato a spendere cifre spropositate per un bomber - o presunto tale -, dato che, parlandoci chiaro, i giocatori che sanno buttarla dentro e perciò in grado cambiare il volto di una squadra vengono a costare lire di Dio. Al contrario, risulta molto più verosimile supporre che l'idea della proprietà sia quella di effettuare investimenti dettati da criterio e lungimiranza, andando a inseguire obiettivi che possano conferire giovamento alla causa, così da poter plasmare una rosa ad hoc per le esigenze del mister. Secondo il mio punto di vista, i vari Pinamonti, Pohjanpalo, Lucca & co. sono destinati a rimanere rumors e chiacchiericci dal poco valore di attendibilità, non tanto perché inarrivabili dal punto di vista economico, bensì perché Pecchia in primis prediligerebbe profili dalle caratteristiche differenti. Giocatori come Laurienté, Cancellieri o Almqvist: loro sì che risponderebbero alle necessità dell'allenatore. Poi sicuramente nessuno di questi approderà in crociato per mille e più motivi, ma tendo a credere che si cercheranno attaccanti di movimento come gli appena citati, capaci di svariare negli ultimi trenta metri e duttili nel posizionamento in campo. Insomma, stringendo: evidentemente la volontà del club è quella di assecondare le richieste di Pecchia secondo le quali il punto di riferimento là davanti non è indispensabile, tutt'altro anzi. Uno tra Charpentier e Colak rimarrà in rosa, così da offrire al tecnico una soluzione in tal senso, all'occorrenza, ma l'impronta che verrà data sarà un'altra: come già detto l'obiettivo è quello di salvarsi giocando un calcio propositivo e pare proprio che le scelte operate sin ora vadano in pieno verso questo tanto azzardato quanto ambizioso Credo.