Buffon sulla scelta del ritiro: "Decisione ponderata che parte da lontano"

20.09.2023 15:13 di  Tommaso Rocca   vedi letture
Buffon sulla scelta del ritiro: "Decisione ponderata che parte da lontano"
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Gianluigi Buffon ha rilasciato una lunga intervista ai canali ufficiali del Parma Calcio. Ecco l'estratto sulla scelta a lungo ponderata del ritiro: "E' una decisione ponderata che parte da lontano, dall'anno scorso (la prima in Serie B ndr), nel quale ho fatto sette mesi importantissimi, di grande valore. Da febbraio ho cominciato ad avere qualche fastidio reiterato. Dentro di me ho pensato che fossero piccoli segnali che dovevo saper cogliere. Visto che uno dei motivi per il quale ero tornato a Parma era cercare di tornare in Serie A, ho deciso di fare un'altra stagione e poi se tutto fosse andato bene avrei proseguito concludendo il percorso sulla base del contratto che avevo. Se fosse invece diventata una cosa singhiozzante ne avrei preso atto e fatto un passo indietro. La stagione conclusa è stata difficile all'inizio, son partito un pò in ritardo. Poi son rientrato ma mi son dovuto fermare nuovamente due mesi. Nel 2023 ho trovato da febbraio una bella continuità, anche quelle partite che ogni tanto saltavo era più che altro per precauzione e anche per dar modo a Chichizola di farsi trovare sempre pronto in caso di necessità.

La cosa che mi è dispiaciuta è che mi ero preparato in maniera meticolosa e perfetta per il playoff, mi accorgevo di star bene, dopo 28 sono sensazioni che uno percepisce immediatamente. A parte fisicamente stavo bene mentalmente, negli ultimi venti giorni avevo ritrovato una lucidità dovuta anche allo stimolo dei playoff, che magari durante l'anno era altalenante. Sognavo quindi di concludere questo percorso con la Serie A ai playoff. A Cagliari eravamo partiti molto bene, poi quando a fine primo tempo ho sentito quel fastidio al polpaccio mi si è infranto il sogno. Sono sensazioni difficili da spiegare se non sei stato sul campo e dentro l'arena, ma avevo proprio la percezione di essere in una condizione psico-fisica perfetta, di grandissimo equilibrio. Non temevo di subire gol e di perdere, quando pensi quello vuol dire che dentro di te stai bene, non c'è nessuna anomalia. Quell'infortunio, la conseguente sconfitta sul finale con il Cagliari e l'eliminazione ai playoff, non mi ha aiutato a tornare indietro su quello che già avevo in testa.

Bisogna anche essere un pò fatalisti, io lo sono sempre stato, credo che la vita sia stata molto benevola con me. La vita a volte ti lancia dei segnali e devi essere bravo a coglierli. A me li ha mandati dopo tantissimo tempo. L'idea di cominciare di nuovo con una preparazione in salita e a singhiozzo non era il caso, anche per la serietà che credo di aver sempre mantenuto e per il rispetto avuto nei confronti degli altri, a volte anche di più che verso me stesso. Questa era l'unica decisione giusta da prendere".