Krause chiude i rubinetti? La risposta arriva a suon di milioni. Con questi investimenti si può sognare in grande, le potenzialità non mancano
La pubblicazione del bilancio del 2023 è un'ottima occasione per mettere da parte un attimo tutti i discorsi legati alla lotta promozione, soffermandoci per oggi sullo stato di salute a livello economico del club. La squadra, guidata da mister Pecchia, continua a lavorare concentrata per raggiungere l'obiettivo Serie A, che andrebbe a coronare una stagione eccezionale. Non bastano i risultati sul campo, però, per valutare il lavoro di una società sportiva. Al giorno d'oggi, le squadre ormai sono vere e proprie aziende e come tali devono mettere al centro l'aspetto economico, che è fondamentale per conseguire gli obiettivi a lungo termine, sia in ambito sportivo che non. Lasciarsi influenzare dal risultato sportivo nella valutazione dell'aspetto economico sarebbe ingiusto e sbagliato. Quando la squadra era in difficoltà, ogni mossa del presidente veniva aspramente criticata e non gli veniva riconosciuto alcun merito. Ora che la situazione sportiva si è ribaltata, sembra invece che ogni valutazione fatta sull'operato della società sia fuori luogo. Non dovrebbe essere così, ma questo è un altro discorso. Tornando al bilancio, anche quest'anno, come nelle precedenti stagioni, ci sono aspetti molto positivi e aspetti su cui invece c'è ancora da lavorare.
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Partiamo da qualche nota dolente. Il Parma continua a registrare enormi perdite, ha dei costi insostenibili se paragonati ai ricavi e costringe Krause ad investire una marea di denaro per mantenere un patrimonio netto positivo. Non si discute la bontà delle intenzioni del progetto del Parma, che nella sua visione a lungo termine ha obiettivi ambiziosi che necessitano di basi solide. C'è però da dire che di certo rispetto al piano iniziale, il presidente ha più volte dovuto fare un passo indietro. Tre anni in Serie B non erano sicuramente nelle previsioni, come si evince dal prospetto economico, e se nei bilanci abbiamo un tale disequilibrio è perché il Parma, volendo anche giustamente, ha mantenuto una struttura da club di medio-alta classifica in Serie A. Sarebbe stato tutto perfetto in caso di immediato ritorno in massima serie, la realtà però è che i risultati sportivi non hanno permesso di avere dei ricavi da Serie A e pertanto le perdite continuano ad avere valori altissimi. In quest'ultimo anno, essendosi mosso con maggiore oculatezza, il Parma è comunque riuscito ad abbassare leggermente le spese, ma siamo ancora lontanissimi dai modelli virtuosi del calcio europeo.
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Eppure le perdite registrate sembrano non aver spento l'entusiasmo del presidente. In città ogni tanto qualcuno solleva qualche perplessità sulle volontà di Krause, ipotizzando un presidente sfiduciato dai risultati sul campo e dai rallenamenti sul progetto Tardini, che fin dal suo insediamento ha avuto un ruolo prioritario. Come anticipato nel titolo, Krause anche nel 2023 ha risposto a suon di milioni. A differenza di altri colleghi, che spesso fanno muovere la lingua ma poi sono poco concreti, il presidente del Parma, pur non essendo sempre in primissima linea, continua a rimpolpare le casse del club. Anche i detrattori, di fronte a tale evidenza, hanno poco a cui appellarsi. Grazie ai finanziamenti che ad oggi ammontano a 371,4 milioni, dei quali 300 già convertiti in capitale, il Parma continua ad avere una situazione patrimoniale che fa invidia a praticamente tutte le società del calcio italiano. Inoltre, l'indice di liquidità attuale che può vantare il Parma è altissimo, soprattutto in era post Covid. L'impegno di Krause, pertanto, non può essere messo in discussione, le sue ambizioni nemmeno. Non sono le parole a dirlo, ma i fatti.
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Ecco perché con un appoggio economico di questo tipo il Parma può sognare in grande. Nonostante il profondo rosso, Krause ha dimostrato di avere le capacità economiche per raddrizzare il bilancio e pertanto, con il conseguimento degli obiettivi sportivi, si può pensare davvero essere ambiziosi. Molto passa anche da questo finale di stagione. Il Parma ha l'obbligo di centrare la promozione e con la Serie A anche i bilanci potrebbero tornare a sorridere. Con i ricavi della massima serie, l'attuale assetto societario tornerebbe ad essere sostenibile economicamente e se il presidente confermasse la volontà di investire così tanto, e i fatti ci dicono che al momento non c'è motivo di pensarla diversamente, allora verrebbero a prefigurarsi delle condizioni adeguate per un progetto che ambisca innanzitutto a consolidarsi sul serio tra le realtà più importanti del calcio italiano. Con le potenzialità che Krause ha dimostrato finora e soprattutto con questo impegno economico, il Parma già nel futuro a breve termine potrebbe avere i mezzi per una certa stabilità da metà classifica in Serie A. Non sono io dirlo, ma è il presidente del Lecce, l'avvocato Sticchi Damiani: "Credo che si stia andando verso una Serie A sempre più livellata verso l'alto, se penso alle probabili promosse dal campionato di B in corso: il Parma, magari il Como, società ricche. Il torneo si fa sempre più proibitivo". Poi si sa, nel calcio conta quello che dice il campo. Il Parma ha dimostrato di avere i mezzi economici, ma negli ultimi anni non ha raggijnto gli obiettivi. Ora però l'aria sembra essere cambiata. Intanto, già le prossime settimane saranno decisive...
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