Piccoli passi avanti a Bologna, ma dopo la sosta servirà un altro passo. Pecchia out? Una follia! Avanti con il rinnovo, il futuro è insieme

08.10.2024 00:00 di  Tommaso Rocca   vedi letture
Piccoli passi avanti a Bologna, ma dopo la sosta servirà un altro passo. Pecchia out? Una follia! Avanti con il rinnovo, il futuro è insieme
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Un punto a Bologna è un buon risultato. Un punto dopo un tempo in inferiorità numerica lo è ancora di più. Questo è ciò che a freddo possiamo dire sul pareggio per 0-0 nel derby emiliano del Dall'Ara. La squadra di Pecchia non è stata perfetta, ma ha saputo compattarsi e combattere con la giusta concentrazione e attenzione, meritando di raccogliere un punto. I segnali incoraggianti arrivano soprattutto dalla grande reazione arrivata dopo l'espulsione di Coulibaly: non era una situazione facile, ma a differenza delle altre gare, questa volta il Parma è riuscito ad ottenere il massimo, senza mai scoraggiarsi ma difendendo con grande resilienza. Da premiare ancora una volta la prestazione di Balogh, che dopo gli alti e bassi delle ultime stagioni, finalmente ha trovato un po' di continuità di rendimento, diventando colonna portante nell'undici titolare. L'ungherese è in fiducia e gioca con ritrovata serenità: anche a Bologna è stato tra i migliori in campo e probabilmente sarà protagonista con la nazionale. Fondamentale sarà la sua gestione al rientro dagli impegni della sosta, soprattutto alla luce dell'infortunio di Circati. Il calcio moderno espone a questi gravi infortuni, lo stiamo vedendo in tutta Europa (Zapata, Bremer e Carvajal solo alcuni dei tanti esempi). Ma il Parma non può più permettersi defezioni e proprio per questo Pecchia deve centellinare Botond, che negli ultimi anni è stato fermo per diversi problemi fisici. Al suo fianco, prestazione a due facce di Delprato: in difficoltà nel primo tempo, nella ripresa è diventato leader, esaltandosi nel momento complicato e tirando fuori la grinta da capitano. Ma i meriti sono di tutta la squadra, che ha difeso con compattezza e solidità, con grande sacrificio e unione d'intenti. Zero distrazioni e di conseguenza un punto portato a casa: questa è la grande differenza rispetto alle ultime uscite e proprio per questo il clean sheet è un segnale molto positivo per la crescita della squadra e soprattutto per la gestione dei momenti nell'arco dei novanta minuti. 

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Detto ciò, ancora una volta i piani partita di Pecchia vengono sconvolti da un'espulsione. Quattro rossi in sette partita, un qualcosa di inaccettabile e che va corretto. Non può essere solo un caso: serve maggiore attenzione, perché con una media così alta di cartellini rossi, nessuna squadra può salvarsi, soprattutto in una Serie A così equilibrata nella metà destra di classifica. Un vero peccato, anche perché Coulibaly stava disputando una grandissima partita ed era stato tra i migliori. Le migliori occasioni infatti erano scaturite proprio dalla spinta alternata del francese e di Valeri sull'altro lato. Avere due terzini di spinta, può consentire a Pecchia di alternarne uno in fase offensiva e l'altro più bloccato, riuscendo così a risultare più imprevedibile. Quando invece a destra gioca Delprato, molto più bloccato, l'altro terzino è quello deputato ad attaccare con insistenza ed è un qualcosa di cui gli avversari si sono accorti. A dirlo non sono io, ma è stato Zortea dopo Parma-Cagliari, che ha confermato come Nicola avesse studiato soluzioni ad hoc per bloccare questa situazione. Al di là di questo discorso tattico, prima dell'espulsione il Parma aveva disputato una prova accorta, seppur con qualche difficoltà sulle palle aeree. Italiano era stato bravo a schermare Bernabé, con una pressione costante che limitava il catalano e di conseguenza bloccava la prima impostazione crociata, costringendo Suzuki a calciare lungo. Ma quando i ducali hanno recuperato palla in zona avanzata sono riusciti a trovare gli spazi per spaventare il Bologna. Insomma, la prima gara senza reti non significa che il Parma non ci abbia provato: sebbene un gioco meno brillante, la squadra di Pecchia ha comunque in qualche modo creato situazioni potenzialmente pericolose, riuscendo allo stesso tempo a mantenersi equilibrata sul campo. 

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Chiudiamo con un commento finale su Pecchia. Nel giorno in cui il tecnico crociato ha meritatamente ricevuto il Premio Scopigno come miglior allenatore della scorsa Serie B (leggi QUI), sul web sono circolate notizie, poi immediatamente ritrattate, sul suo futuro. Una voce che non ha trovato riscontri, bensì smentite categoriche, ma che ci permette di aprire una riflessione. Dopo i deludenti risultati delle scorse settimane, Pecchia ha ricevuto, come normale che sia, delle critiche. A livello di risultati, l'ultimo mese del Parma non è stato all'altezza: già, perché contro Udinese, Lecce, Cagliari e Bologna i due punti raccolti sono davvero troppo pochi. E' vero, il Parma avrebbe meritato di più per quanto espresso: ma allo stesso tempo i crociati hanno sbagliato troppo e ne pagano le conseguenze. Detto ciò però, la situazione di classifica è in linea con gli obiettivi e Pecchia è il condottiero ideale per un gruppo che ha totale fiducia nei suoi confronti. Il tecnico crociato non è di certo su questa panchina per una "gratificazione" post promozione, ma al contrario perché è in linea con il progetto del club ed ha perfettamente in mano la squadra. Certo, ci sono diversi aspetti su cui lavorare, ma le prestazioni, fatto salvo dei momenti di calo, hanno mostrato le potenzialità della squadra. Ora si tratta solo di tornare a far funzionare il tutto per novanta minuti (magari evitando le espulsioni, che non sarebbe affatto una cosa negativa). Nessun allenatore o stratega in questo momento è più indicato rispetto a lui per condurre un gruppo giovane che conosce bene le sue richieste ed è pronto a tutto per accontentarle. Ora la sosta, per azzerare e ripartire subito con due scontri diretti, in cui il Parma dovrà tornare a vincere. In attesa anche del rinnovo di Pecchia, per il quale si è al lavoro da tempo e potrebbe presto arrivare a fumata bianca: il Parma getta le basi per un futuro che al momento senza dubbi vede Pecchia al centro del progetto. 

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