I tifosi dicono basta. Da Krause ai giocatori, passando per Pecchia e Pederzoli: tutti sotto accusa
Sabato si è ri-toccato il fondo. Quando si assiste a certe prestazioni, le analisi tecnico-tattiche lasciano il tempo che trovano e l'attenzione automaticamente si sposta a quelli che, da 3 anni a questa parte, sono i veri problemi di questa squadra. Per motivazioni differenti - e responsabili altrettanto disparati, visti i tanti andirivieni tra dirigenti ed allenatori - le ultime stagioni sono state a dir poco disastrose. Da una politica di mercato che non ha mai convinto appieno ad un progetto tecnico spesso sconfessato dalle scelte in corsa, passando per delle modalità comunicative al minimo dell'indispensabile, senza mai realmente parlare di qualcosa di concreto ed analizzare quanto - e come - andava corretto.
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Sono 3 anni che ci sentiamo dire che l'obiettivo è “fare il meglio possibile”: un leitmotiv che sta diventando oltremodo stucchevole ed un traguardo alquanto aleatorio e poco tangibile, che in ogni modo non si sta raggiungendo. Con questo, di certo non mi rimangio l'apprezzamento da sempre mostrato riguardo la vision del presidente Krause nell'ottica di creare valore all'interno delle proprie mura, investendo su settore giovanile, strutture ed area scouting, ma a tutto c'è un limite. Negli ultimi 3 anni non c’è stata una cosa che sia andata per il verso giusto e Krause è il principale responsabile, visti i vari avvicendamenti tra staff e dirigenza che non sono mai riusciti a portare qualcosa di buono ad oggi. Questo è il pensiero dei tifosi, che dopo la debacle di Bari si sono sfogati tramite i social esprimendo la loro frustrazione nei confronti del club per una gestione tutt'altro che in linea con le aspettative della piazza. In questo momento, quando siamo oltre il giro di boa del calendario, il Parma è fuori dalla zona playoff, a -9 dalla seconda in classifica e con soli 5 punti di vantaggio dai playout.
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Parlandoci chiaro: in 3 anni questa squadra ha sempre toppato, nonostante un organico al di sopra dei risultati poi conseguiti. Con l'avvicendarsi di 3 direttori sportivi e 5 allenatori, siamo ancora così sicuri che i problemi siano prettamente di natura tecnica? Forse, invece, quel che manca a questo club, è un fattore di mentalità che evidentemente chi di dovere non sta riuscendo a trasmettere quanto necessario ad un gruppo di ragazzi giovani ed alle prime armi nel nostro calcio. Detto ciò, Krause non è l'unico ad essere sul banco degli imputati: anche Pecchia e Pederzoli hanno le loro colpe. La costante infortuni che da tempo affligge lo spogliatoio ducale era da tenere in considerazione nel mercato estivo ed il gruppo a disposizione dell'allenatore non è mai stato al completo sin dall'inizio della stagione. Sarà essenziale dunque tornare a studiare qualche soluzione in vista della finestra invernale, se non si vuole chiudere la stagione con ulteriori alibi e rimpianti.
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Infine, mettendo a confronto la gare contro Inter e Bari, risulta incomprensibile concepire l'atteggiamento diametralmente opposto mostrato dalla squadra in due match distanti solamente 4 giorni l'uno dall'altro. Questo, evidentemente, rientra nei problemi di mentalità che dicevamo sopra, ma al netto di tutto, si fatica a capire come a San Siro il Parma si sia presentato con la miglior formazione possibile per poi far rifiatare chi aveva speso tanto nel match del San Nicola. In Puglia - così come lo scorso anno - si è rivista una squadra arrendevole, spaesata, senza stimoli né orgoglio, che ha fatto ripiombare a terra il morale dei tifosi. Così non va, e l'altalena di risultati e prestazioni mostrata negli ultimi mesi è preoccupante. Cosa serve per la Serie A? Di questo passo un binocolo...
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