Salvate il soldato Bonny: assurdo giudicare un 21enne per un rigore. Un Parma a due facce: ancora un pareggio da amaro in bocca
Un Parma a due facce deve ancora una volta accontentarsi del pareggio contro l’Empoli. Un risultato che lascia un po’ di amaro in bocca per come è arrivato. Se da una parte c’è la soddisfazione per aver rimesso in piedi una partita che si era complicata, dall’altra però ancora una volta, per un motivo o per un altro, la vittoria sfugge. Che sarebbe stato un match complicato si sapeva, contro un Empoli che da inizio stagione si sta dimostrando organizzato, capace di difendere e con individualità interessanti in attacco. Tuttavia, tra le mura amiche, era lecito attendersi un ritorno ai tre punti. Così non è stato, con il Parma che ha pagato un primo tempo sottotono. Potrei analizzare in cosa sono mancati i crociati, ma al posto mio ci ha pensato Bernabé, che sinteticamente ha detto tutto ciò che si può dire su questo primo tempo: "Eravamo in ritardo in tutte le situazioni, non siamo stati aggressivi ad attaccare la palla, non siamo stati incisivi”. Nella ripresa abbiamo visto un altro Parma. In primis e soprattutto nell’atteggiamento: i crociati hanno faticato a trovare spazi negli ultimi venti metri, ma in una giornata dove sembrava mancare il guizzo, la squadra di Pecchia con orgoglio non ha mai smesso di attaccare, assediando l’Empoli e trovando un meritatissimo pareggio. Nel finale, sfruttando la spinta incredibile del Tardini, vero dodicesimo uomo in campo, i crociati, anche grazie ad una splendida giornata di Charpentier e a una sgasata di Alqmvist, hanno avuto l’occasione per vincerla: ma su rigore Bonny, sotto la Curva Nord, ha centrato la traversa.
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Apriamo una piccola parentesi sulle assurde critiche ricevute dal francese dopo la partita da una parte, per fortuna piccolissima, della tifoseria. Non solo tifosi però, ma anche pagellisti, che hanno punito il francese con voti pessimi dopo Parma-Empoli. Per un’ora di gioco, il francese si è caricato sulle spalle l’intera fase offensiva, lottando da solo contro i centrali dell’Empoli. Ci ha provato in tutti modi, andando anche spesso all’uno contro uno. Purtroppo il rigore è finito sulla traversa e Bonny, dopo una prestazione da protagonista, ha lasciato il campo in lacrime. Il francese sembrava davvero disperato e tutti i compagni sono corsi a consolarlo. Questo errore non cancella assolutamente un inizio di stagione da assoluto protagonista: la squadra di Pecchia si sta aggrappando ad un ragazzo classe 2003, alla prima esperienza in Serie A, che al momento è davvero l’unico giocatore insostituibile per caratteristiche. Bonny farà una grande stagione e tutti hanno grande fiducia nelle sue qualità. Ancora una volta, prenderò in prestito le parole di Bernabé in conferenza: “A nome della squadra dico che abbiamo piena fiducia in Bonny, non si deve giudicare la prestazione per un rigore sbagliato, succede a tutti i livelli. Lo ringraziamo per tutto ciò che ci ha dato oggi e da inizio stagione".
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Nemmeno il tempo di analizzare la sfida contro i toscani che è già tempo di scendere nuovamente in campo. E non per una gara qualsiasi: il Parma torna ad affrontare una Juventus, che sarà galvanizzata dopo la rimonta incredibile contro l’Inter. Una sfida sicuramente difficile, ma anche affascinante: andare a fare punti a Torino sarebbe un’impresa, ma il Parma di certo ci proverà. La buona notizia dopo Empoli è che i subentrati hanno dimostrato di poter essere alternative valide e ora Pecchia può permettersi di alternare diversi giocatori, soprattutto in queste gare ravvicinate. Charpentier ha trovato la prima gioia in Serie A, Almqvist è entrato nuovamente benissimo. Poi c’è Estevez, che potrebbe disputare qualche minuto a Torino, oltre a Benedyczak, sempre più vicino al ritorno in campo. E infine Mandela Keita: finalmente il belga è sembrato in ottime condizioni e ha disputato un’ottima mezz'ora abbondante. Dopo qualche ottima giocata, il mediano ha esaltato il Tardini, e con il passare dei minuti è entrato in fiducia. Si è visto qualcosa di quello che potrà dare: geometrie, recuperi palla e ordine alla manovra. Dal suo ingresso in campo, la partita è cambiata. Questa scelta inoltre permetterà anche di alzare il raggio di azione di Bernabé, che può fare la differenza anche in quella zona di campo, risultando ancora più incisivo sotto porta. Sempre più opzioni per mister Pecchia: la rosa cresce nei singoli, ora però c’è urgente bisogno di tornare a fare punti. Tre gare prima della sosta, da non sbagliare.
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