Il Parma con la sindrome da Davide e Golia: meglio una big che una piccola. E la salvezza può passare proprio da lì

09.04.2025 00:00 di  Niccolò Pasta  Twitter:    vedi letture
Il Parma con la sindrome da Davide e Golia: meglio una big che una piccola. E la salvezza può passare proprio da lì
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Nel calcio, come nella vita, ci sono squadre che soffrono di complessi d’inferiorità, e altre che, al contrario, sembrano nutrirsi proprio dell’odore del sangue delle grandi. Il Parma di Chivu, con buona pace degli scettici di inizio stagione, appartiene alla seconda categoria. Sabato al Tardini è andato in scena un 2-2 che ha il sapore di impresa. Non tanto per il punteggio in sé, quanto per il modo in cui è maturato. L’Inter, corazzata e capolista, ha dovuto fare i conti con un Parma coraggioso, organizzato, che ha saputo rispondere colpo su colpo, dimostrando di non temere nulla e nessuno. Una squadra che, al contrario di molte provinciali, non si rintana, ma osa. E spesso viene premiata, tanto che sabato avrebbe meritato anche di vincerla. 

Non è un caso isolato. Già in passato i crociati avevano mostrato questo volto doppio: altalenanti contro le pari livello, ma capaci di superarsi contro le grandi. Una specie di sindrome da Davide contro Golia, ma con una fionda ben calibrata e una mira che fa male. Ora, il calendario presenta una triade da far tremare i polsi: Fiorentina, Juventus, Lazio. Tre ostacoli altissimi, tre squadre in piena corsa per l’Europa e oltre. Ma paradossalmente, per questo Parma, potrebbero essere proprio le partite più giuste al momento più giusto. Perché se Chivu ha trovato la chiave mentale per accendere il fuoco competitivo nei big match, allora il cammino verso la salvezza potrebbe passare proprio da qui.

E poi ci saranno Como ed Empoli. Scontri diretti, quelli sì davvero da non sbagliare. Ma affrontarli con qualche punto pesante già messo in cascina potrebbe cambiare tutto: dalla tensione del gruppo alla consapevolezza nei propri mezzi.

In un campionato in cui l’equilibrio regna e i colpi di scena non mancano, il Parma ha scelto di non fare la comparsa. Con le grandi gioca da grande. Ora si tratta di imparare a farlo sempre. Ma intanto, contro Fiorentina, Juventus e Lazio, tenete d’occhio i crociati. Perché se c’è una cosa che abbiamo capito, è che questo Parma, quando l’avversario fa paura, tira fuori il meglio di sé.

E non è cosa da poco.