Il ritardo di quest'anno ed il premio per Man: insegnamenti utili per giocare d’anticipo sulla prossima stagione
Probabile che ormai sia troppo tardi, è vero, ma quando si vince è giusto che noi tifosi ci godiamo il momento e le sensazioni positive che solo una vittoria è capace di portare in dote. La squadra che abbiamo visto a Vicenza non ha di certo proposto un calcio per palati fini, tutt’altro: è stato un Parma non bello, ma in grado di avere la meglio in una partita sporca nella quale ha creato poco e capitalizzato il massimo. Le tante, troppe defezioni che hanno costretto Iachini a schierare un undici oltremodo inedito hanno infuso, a chi è sceso in campo, un senso di responsabilità ed attenzione visti in poche occasioni quest’anno. I giocatori erano consapevoli del fatto che sarebbe stato necessario un lavoro straordinario per portare a casa il risultato in quelle condizioni ed hanno mostrato quella concentrazione e la determinazione necessarie per fare risultato in un torneo spietato come la Serie B, nel quale chi riesce a coadiuvare concretezza e continuità può sperare di arrivare a maggio tra i primi posti. Poi ovvio che serve anche un po’ di quel fattore c… di cui i crociati in questa stagione non hanno mai avuto il piacere di usufruire. Ma si sa: la fortuna aiuta gli audaci, e ieri il Parma lo è stato. Finora, invece, la Dea Bendata non ci ha proprio visto, nemmeno di striscio, mentre è stata la sfiga, quella che ci ha preso di mira più di chiunque altro: abbiamo ormai perso anche il conto degli infortuni che hanno falcidiato la nostra squadra dall’inizio del campionato, ed il primo rigore che ci viene concesso dopo 29 giornate, lo spariamo sulla traversa nei minuti di recupero… Sono il primo a riconoscere e sottolineare i demeriti e i tanti errori commessi dal club ducale, sotto ogni punto di vista, ma diciamo anche che non è mai girata dalla nostra parte.
Comunque, teniamoci questa brutta, sporca, ma preziosa vittoria, ed entriamo nell’ottica che tutto quello che accadrà da qui alla fine del campionato non dev’essere preso con il preconcetto del “eh se ci fossimo svegliati prima”, piuttosto che sia un insegnamento per quello che verrà. Il ritardo di quest’anno dev’essere utile per giocare d’anticipo sulla prossima stagione, nella quale non dovremo/potremo più commettere gli errori già fatti nel corso di questa.
Infine, una carezza a Man, ribadendo il concetto che con lui serve la carota, come scrissi in tempi non sospetti. Quella di affidargli la fascia da capitano nella gara del Menti è stata una decisione che ha spiazzato un po’ tutti, ma che, con il senno del poi, si è rivelata la giusta ricompensa per ciò che il ragazzo sta dimostrando. Non dimentichiamoci che nella prima parte di stagione uno come lui ha trascorso più tempo a scaldare la panchina che a scorrazzare sulla fascia come invece fa adesso. E non dimentichiamoci che a gennaio, oltre a Mihaila, stavamo per perdere anche lui. Ora si sta mettendo a disposizione del mister e dei compagni, ricoprendo un ruolo non suo e sacrificandosi per il bene del Parma, un atteggiamento che non tutti si sarebbero aspettati. Bravo Dennis, te lo meriti!