Krause, un'ennesima prova di forza: oltre 30 milioni investiti sul mercato e nessun sacrificio illustre certificano la grande solidità del club
33 milioni e 700mila euro, bonus esclusi: è l'ammontare della somma impiegata complessivamente dal Parma per definire le otto operazioni in entrata completate nel corso di questa finestra estiva di calciomercato. Senza ombra di dubbio una cifra significativa per una squadra neopromossa che non ha perciò potuto beneficiare dei cospicui introiti derivanti dai diritti televisivi relativi alla stagione precedente che la Serie A avrebbe garantito rispetto i proventi ricevuti per aver partecipato al torneo cadetto. Un esborso elargito direttamente dalle casse del club a riprova dell'indiscutibile solidità economica della società gialloblù, visto e considerato che - stando ai dati forniti da Transfermarkt - le cessioni dei vari Tutino, Colak, Juric e Turk hanno fruttato un compenso di poco superiore ai 6 milioni e mezzo, utile soltanto in minima parte ad ammortizzare le uscite sostenute per i nuovi arrivi. Non ci accorgiamo di certo oggi delle notevoli risorse finanziarie di Krause - il quale da sempre ha dimostrato di non nutrire timore alcuno quando si è trattato di investire capitali giovevoli ad alimentare il progetto ducale - e quanto compiuto nella sessione trasferimenti da poco conclusa non è nient'altro che un'ulteriore conferma di quanto sopra.
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Ribadito il concetto, ora, al di là del considerevole e tangibile flusso immesso da parte della proprietà al fine di rinforzare la rosa in chiave acquisti, penso sia doveroso evidenziare anche un altro aspetto - a mio modesto parere - di assoluta rilevanza. Secondo il mio punto di vista, la volontà - e i mezzi - di trattenere tutti i gioiellini della casa respingendo quindi gli assalti delle big ingolosite dai pezzi pregiati dello scacchiere crociato è stato di fatto un segnale importante verso l'ambiente, nonché sinonimo di grande forza e progettualità: requisiti imprescindibili nel calcio contemporaneo se l'obiettivo è quello di competere ad alti livelli.
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