L'inizio è buono e i passi avanti sono evidenti, ma per competere serve qualcosina in più
Siamo onesti, il 2-2 contro il Bari all'esordio in campionato ci lascia con un bicchiere mezzo pieno e anche un pizzico di amarezza. Sì, perché il Parma la partita l'avrebbe anche potuta vincere, ma seppure senza i tre punti il segnale mandato - dopo la vittoria a Salerno - è di quelli importanti: il Parma c'è. E pensare che la squadra è ancora da completare e che forse mancherebbe solo poco per competere alla grande per la promozione diretta. Dal mio punto di vista, che vale quel che vale, questa rosa ad oggi vale la quarta, quinta piazza del campionato, con un centrocampo forte, una difesa equilibrata e un attacco che, nei titolari, ha nomi importanti e capaci di fare la differenza. Inoltre il Parma dalla sua ha un allenatore che, forse, è il migliore dell'intero campionato.
Pecchia lo ha già dimostrato, i pronostici li può invertire e li ha già invertiti. In quaranta giorni ha costruito un Parma quadrato, solido, con un'idea ben precisa e che ha visto rivalutarsi diversi giocatori, dalla sorpresa Oosterwolde al rientrato Mihaila, trasformatosi fin qui nella vera arma offensiva della squadra, che crea parecchio e concretizza meno di quanto meriterebbe. Un po' una costante degli ultimi anni. Per questo, forse, oltre ai sempre chiari colpi necessari sull'esterno un attaccante servirebbe a questo Parma: ma chi? Inglese non ha fatto benissimo con il Bari, ma nel pre campionato si è difeso alla grande, Benedyczak viene da un campionato positivo e può solo crescere, Tutino resta un buon attaccante per la B e la voglia di riscatto potrà giocare una carta importante in stagione. Inoltre i 9 più forti ormai si sono tutti accasati: come sempre il mercato attaccanti è delicato e in questa sessione si è mosso in anticipo, da Coda a Lapadula e altre vecchie volpi della B. Comprare per comprare, come accaduto con Simy l'anno scorso, non è più nelle idee della società, per questo probabilmente questo mercato si chiuderà con il tanto atteso esterno di riserva e con le necessarie cessioni dei vari Grassi, Pezzella e Karamoh. Anche se per competere alla grande, forse, qualcosina in più servirebbe.